Angelo Borrelli, capo della protezione civile e commissario per l’emergenza coronavirus, alle 18 di oggi ha fatto il consueto punto della situazione leggendo i numeri dell’epidemia di coronavirus che ha colpito la nostra nazione con i dati forniti dalle singole regioni. Il commissario, come avviene oramai da una settimana, ha aperto la conferenza stampa leggendo il numero dei guariti che da ieri è aumentato di 280 unità in più per un totale di 1.004 persone guarite e dimesse. Da ieri a oggi si sono registrati 168 decessi (125 in Lombardia, 15 In Emilia Romagna, 6 in Veneto, 4 in Piemonte, 3 nelle Marche, 2 nel Friuli Venezia Giulia, 1 in Abruzzo, Lazio e Liguria). Le 168 nuove vittime “non sono decessi da coronavirus ma si tratta di persone morte che tra le diverse patologie avevano anche il coronavirus” ha precisato Angelo Borrelli in conferenza stampa. Quanto alle fasce d’eta delle vittime, il 2% è nella fascia tra 50 e 59 anni, l’8% tra 60-69, il 32% tra 70-79, il 45% tra 80-89 e il 14% oltre i 90 anni. Rispetto a ieri, si registra un incremento del 36,2%. L’incremento dei malati, passati da 7.985 a 8.514 (+529) è stato del 6,6%. Ma il dato risente di un aggiornamento della regione Lombardia non arrivato in tempo. L’aumento delle persone guarite, diventate in totale 1.004 è del 38,6%. Infine i malati in terapia intensiva (877) sono aumentati di 144, con un incremento del 19,6%.Home Italia Coronavirus, 8514 i positivi in Italia, 631 decessi e 1004 guariti. In Calabria 13 contagiati
Coronavirus, 8514 i positivi in Italia, 631 decessi e 1004 guariti. In Calabria 13 contagiati Redazione 2Redazione 2Mar 10, 2020ItaliaLike I dati forniti dalla protezione civile: superati i 10mila contagiati in Italia, 8514 i malati. Salgono i guariti che sono oltre 1000, mentre i decessi arrivano a 631 con un incremento da ieri di 168 persone. In Calabria sono 13 i contagiati .
COSENZA – Angelo Borrelli, capo della protezione civile e commissario per l’emergenza coronavirus, alle 18 di oggi ha fatto il consueto punto della situazione leggendo i numeri dell’epidemia di coronavirus che ha colpito la nostra nazione con i dati forniti dalle singole regioni. Il commissario, come avviene oramai da una settimana, ha aperto la conferenza stampa leggendo il numero dei guariti che da ieri è aumentato di 280 unità in più per un totale di 1.004 persone guarite e dimesse. Da ieri a oggi si sono registrati 168 decessi (125 in Lombardia, 15 In Emilia Romagna, 6 in Veneto, 4 in Piemonte, 3 nelle Marche, 2 nel Friuli Venezia Giulia, 1 in Abruzzo, Lazio e Liguria). Le 168 nuove vittime “non sono decessi da coronavirus ma si tratta di persone morte che tra le diverse patologie avevano anche il coronavirus” ha precisato Angelo Borrelli in conferenza stampa. Quanto alle fasce d’eta delle vittime, il 2% è nella fascia tra 50 e 59 anni, l’8% tra 60-69, il 32% tra 70-79, il 45% tra 80-89 e il 14% oltre i 90 anni. Rispetto a ieri, si registra un incremento del 36,2%. L’incremento dei malati, passati da 7.985 a 8.514 (+529) è stato del 6,6%. Ma il dato risente di un aggiornamento della regione Lombardia non arrivato in tempo. L’aumento delle persone guarite, diventate in totale 1.004 è del 38,6%. Infine i malati in terapia intensiva (877) sono aumentati di 144, con un incremento del 19,6%. Per quanto riguarda i contagiati si registrano 529 positivi in più rispetto a ieri per un totale di 8,514 malati che portano a 10.149 il numero totale dei casi da coronavirus in Italia. Delle persone positive – ha detto Borrelli – 5038 sono ricoverate in ospedale con sintomi, 2599 sono in isolamento domiciliare e 877 si trovano in terapia intensiva pari al 10% dei positivi. Il dato della protezione Civile in Calabria vede a 13 il numero dei contagiati totali. Di questi 8 si trovano ricoverati con sintomi negli ospedali, 2 sono in terapia intensiva, 1 in isolamento domiciliare e 2 sono stati dimessi e guariti. In relazione agli articoli relativi alla mancata quarantena dei vertici dell’Azienda ospedaliera di Cosenza, il Commissario, Giuseppina Panizzoli decide di rompere il silenzio “a chiarimento dei fatti e allo scopo principale di restituire un clima di serena prosecuzione di lavoro, anche tra i dipendenti della stessa Azienda, in un momento difficile per tutti”. “L’Ordinanza del Presidente della Regione che limita gli ingressi in Calabria – scrive con una nota la Panizzoli – è giunta nel momento in cui ero all’aeroporto in fase di imbarco. D’intesa con il Dipartimento regionale, sono comunque rientrata nella sede di lavoro e, pur essendo asintomatica, mi sono recata immediatamente nell’Unità Operativa di Malattie Infettive dove ho effettuato un tampone che processato, ha dato esito negativo”. Il Direttore Sanitario, la dr.ssa Simonetta Bettelini, non si sarebbe comunque dovuta sottoporre alla misura della quarantena obbligatoria, in quanto residente a Verona, comune non ricompreso nelle aree di rischio, indicate nell’Ordinanza del Presidente della Regione Calabria”. Nel decreto che prevede le misure a sostegno all’economia, che dovrebbe essere approvato domani alla camera, ci sarà “una parte fiscale molto importante che riguarda la sospensione di pagamenti, pagamento di ritenute, contributi.” Lo ha detto la viceministra all’Economia Laura Castelli a Radio anch’io La viceministra ad una domanda sull’eventuale sospensione ha risposto: “Mutui, tasse, saranno sospese.” E ancora: “In tutta Italia?” La viceministra ha risposto: “Sui mutui di privati e famiglie.” Anche il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, ospite di “Circo Massimo” su Radio capital, ha sostanzialmente confermato la linea del governo dichiarando che dei “quattro canali” su cui si sta indirizzando il governo per aiutare famiglie e imprese “c’è quello della liquidità, che va garantita, e questo lo si fa con la sospensione dei pagamenti, di mutui, bollette, tributi. Dobbiamo ragionare su tutto il territorio nazionale“. E alla domanda se la sospensione varrà già dalla prossima scadenza fiscale del 16 marzo, ha risposto: “stiamo lavorando in questa direzione”. Quanto alla portata economica degli interventi il ministro ha fatto capire che la somma potrebbe essere superiore ai 7,5 miliardi iniziali. Anche Conte ieri aveva evidenziato l’ipotesi di spingersi fino a 10 miliardi grazie all’aumento del deficit. Vista la ressa di persone, che soprattutto ieri sera e questa mattina si sono riversate nei supermercati, è arrivato un appello della Protezione civile affinché non vengano assaltati i supermercati per il timore di non poter fare approvvigionamenti. “Non bisogna assaltare i supermercati, la catena alimentare e di distribuzione non sarà mai interrotta e i supermercati saranno sempre riforniti“, assicura il vice capo della Protezione Civile Agostino Miozzo. “I negozi di generi alimentari avranno tutto il necessario per la quotidianità – ribadisce – ci sarà tutto quello che serve e saranno sempre a disposizione”. Il decreto #iorestoacasa entrato in vigore da oggi, infatti, prevede la possibilità di uscire di casa per recarsi a fare la spesa. Non è prevista la chiusura dei negozi di generi alimentari. “Arrivare ad imporre il rispetto delle misure decise dal governo, che prevedono la limitazione massima degli spostamenti su tutto il territorio nazionale per arginare l’emergenza coronavirus, “anche utilizzando personale civile e militare”. E’ lo scenario prospettato all’ANSA da Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute e membro del consiglio esecutivo dell’Oms. “E’ questa la misura estrema che, ovviamente, tutti vogliamo evitare e che speriamo non si renda necessaria, ma che potrebbe essere considerata – afferma Ricciardi – nel caso di una mancata osservanza dei provvedimenti da parte dei cittadini. “Le misure decise – spiega Ricciardi – hanno l’obiettivo di realizzare il ‘distanziamento sociale’ tra i cittadini e rallentare l’evoluzione del contagio“. Quanto ai trasporti pubblici, “al momento non si pensa ad una interruzione ma è chiaro che vanno utilizzati in modo mirato e per necessità”. Il punto, osserva, “è che il Paese non può essere completamente bloccato e la produzione deve andare avanti. Dobbiamo cioè garantire il rallentamento del contagio ma anche le attività fondamentali. Tutto ciò che non è essenziale, a partire dai movimenti personali, va dunque evitato”. Le misure vanno quindi rispettate “in modo responsabile e le prossime due settimane saranno cruciali per capire se ci sarà un’inversione di tendenza; in questa settimana, invece – rileva Ricciardi – si dovrebbe assistere secondo le previsioni ad un aumento dei casi”. Proprio il rispetto stringente delle norme di contenimento decise dal governo potrà fare quindi la differenza: “Speriamo che democraticamente il Paese lo faccia, rispettando le forti raccomandazioni del governo, oppure – conclude – si dovranno adottare misure ancora più energiche”.
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