“Dai dati del servizio relativo ai cambiamenti climatici di Copernicus emerge che gennaio 2020 è stato il mese più caldo mai registrato (dal 1880, anno in cui sono cominciati i moderni rilevamenti), battendo il primato di gennaio 2016 (+0,03 gradi). Una situazione che non ha risparmiato la nostra Provincia, effetto dei cambiamenti climatici e che sta provocando enormi difficoltà alle imprese agricole. In particolare stiamo registrando già diverse segnalazioni, da parte delle aziende agricole associate, di difficoltà per forti ripercussioni dovute alla siccità. Lo riferisce Paola Granata Presidente di Confagricoltura Cosenza, che ha fatto il punto sulle conseguenze delle anomalie climatiche. Le temperature record e la mancanza di precipitazioni compromettono i raccolti di orticole invernali ma anche estive e di cereali. Si registra, infatti, un deperimento organico delle piante. In molte aree la terra è arida e le colture già assettate. Confagricoltura Cosenza ricorda che l’aumento delle temperature medie e la modifica del regime delle precipitazioni (intensità e durata) e della loro distribuzione geografica, ha già comportato forte variabilità dei corsi d’acqua (riduzione della portata media, maggiore eutrofizzazione); invasi a secco e quindi enormi difficoltà per le irrigazioni di soccorso. In queste ore i nostri uffici sono costantemente in contatto con i responsabili delle aziende al fine di verificare eventuali difficoltà da sottoporre, agli organi competenti, per la dichiarazione dello stato di calamità“. Lo afferma Confagricoltura Cosenza. |