Il Centro Storico del territorio di ROSSANO, insieme a quello di ACRI, sedi sperimentali di un progetto di summer school destinato ad ospitare 30 studenti di architettura dell’Università di FRANCOFORTE. Vere e proprie officine di confronto e progettazione diffusa. Con un obiettivo: avviare nei ed attraverso i quartieri abbandonati delle Città una ricerca sul patrimonio e sui marcatori identitari distintivi; costruire una banca dati aperta; stimolare ipotesi di rigenerazione urbana creativa e senza interventi invasivi o radicali; favorire dal basso la rifunzionalizzazione, la fruibilità ed il ripopolamento sostenibile e durevole. Anche in chiave turistica.
È quanto è emerso nel proficuo sopralluogo di una delegazione di studenti in architettura della Facoltà di Architettura dell’Università RHEIN-MAIN di WIESBADEN presso FRANCOFORTE che ieri (mercoledì 19) sono stati accolti e guidati nei quartieri abbandonati della Città del CODEX già mappati e visitati nel quadro del progetto NOSTOS – RETE DEGLI ALBEGHI DIFFUSI ideato, promosso e diretto dall’architetto Francesca FELICE.
Ad accompagnare lo speciale gruppo di studenti, che nella mattinata hanno fatto tappa anche nel Centro Storico di corigliano, sono stati Cristian ABRIHAN professore titolare della cattedra di management e sviluppo dei centri storici dell’università tedesca e Luigi PUCCIANO conservatore dei beni architettonici e iniziatore di TERRE LENTE, azienda di promozione delle eccellenze calabresi con sede ad AMSTERDAM. Nel corso del tour la delegazione ha incontrato anche Stefano MASCARO, già Sindaco dell’originaria Città di ROSSANO.
La tappa di ieri – dichiara Francesca FELICE – può essere considerata uno dei primi positivi effetti scaturiti dalla bella giornata di invasione simbolica del Centro Storico di ROSSANO svoltasi con successo di presenze lo scorso 13 maggio, della quale si è occupata anche l’inserto Weekend del Corriere della Sera, alla quale è seguita quella nel centro storico di CIRÒ ed alla quale seguirà quella a PALUDI. Il nostro punto di partenza – aggiunge – è che l’albergo diffuso è qualcosa di più di un semplice progetto di riqualificazione edilizia e di rifunzionalizzazione ricettiva del patrimonio abitativo in stato di abbandono. È espressione di una questione e di una sfida che è innanzitutto culturale e sociale. Ed è anzi tutto condivisione di valori e di obiettivi, a partire – conclude FELICE – dai residenti e dalla capacità di questi ultimi di considerare l’ospite ed il viaggi-attore un cittadino temporaneo da emozionare ed al quale far vivere esperienze da rivivere e suggerire.
Nato nel 2013 come metodo di analisi e condivisione progettuale e con l’obiettivo di censire e catalogare il patrimonio immobiliare pubblico e privato in stato di abbandono nei centri storici, presentato in diversi comuni, NOSTOS in questi anni ha svolto una duplice e pionieristica funzione. Da una parte ha costruito e reso fruibile una importante e preziosa banca dati a disposizione di enti locali ed operatori economici e turistici. Dall’altra, stimolando istituzioni e comunità coinvolte e suggerendo un approccio multidisciplinare, valoriale e pedagogico al concetto stesso di albergo diffuso ha di fatto costituito un valido strumento di preparazione non solo teorica in vista del bando regionale (pubblicato nei mesi scorsi) per la valorizzazione dei borghi e sul potenziamento dell’offerta turistica e culturale in scadenza il prossimo 21 settembre 2019. – (Fonte: Lenin MONTESANTO – Comunicazione & Lobbying – 345.9401195). |