Applausi a scena aperta all’indirizzo dei bravi attori del Parco “Tommaso Campanella“ che, al teatro “Amantea-Paolella“ di Rossano, hanno portato in scena la rappresentazione teatrale dal titolo: “La Briganteide della Città del Sole“ in ricordo di Raffaele Rodolfo Converso. Uno spettacolo incentrato sui racconti di briganti calabresi nella Magna Sila. Pièce teatrale a cura del Parco Tommaso Campanella per la regia William Gatto della durata di 75 minuti circa. Un excursus storico sulla città di Rossano dalle sue origini ai giorni nostri. L’oasi che appare sullo sfondo, essenza elisir di lunga vita profuso dalla maga Raushana, rappresenta un’immagine controversa della realtà del frate domenicano Tommaso Campanella; da una parte la società colta che vive un effervescente “Rinascimento Culturale” che lo fanno fantasticare sulle ali della vita ideale, dall’altra una terra desolata dal sole che fa volare basso la povera gente che appoggia un movimento insurrezionale di ribelli provenienti dal popolo in una società reale, in cui padroni e soldati si spartiscono le Risorse naturali. Lo spettacolo, proiettato dal racconto del cantastorie che tesse la trama, si è incentrato da una parte sulle radici calabre dolci-amare del frutto della terra rossanese, in cui non sono mancati alcuni momenti letterari significativi per l’ispirazione telesiana di Campanella e la sua utopia; consapevole di essere in una terra religiosa straordinaria che ha avuto il massimo splendore con i bizantini, luogo spirituale con le sue montagne dell’ascetismo di Nilo da Rossano, inespugnabile dagli attacchi dei musulmani ed abbia rappresentato la porta verso l’oriente durante le crociate con i templari ed il cavalieri Alessandro Amarelli. Il filo rosso della matassa è proseguito fino al periodo aragonese, attraverso leggende e profezie inerenti alcune costellazioni narrate dai solari o abitanti della Città del Sole, che hanno fatto da corollario al cuore del racconto in cui si è narrata anche la difficile situazione dei briganti calabri del XVI° secolo con Marco Berardi detto “Re dei Monti” e il brigante buono ed ecologista. Attraverso il racconto, poi, si è dato vita a ballate e canti popolari che hanno entusiasmato il numeroso pubblico seduto in platea. Nel corso della piéce, inoltre, si è trattato il tema del brigantaggio pre-unitario tramite poesie e racconti sul terremoto rossanese del 1836, in cui si è narrato anche il fenomeno unitario dove a farsi giustizia erano i seguaci del brigante Palma Straface delusi dai piemontesi seguaci della famigerata legge Pica del 1863, periodo in cui si alimenta il malaffare. L’epilogo, poi, ha fatto intravedere, sopra le nuvole folti, quella luce di speranza per queste terre. Bravi, in modo particolare, gli artisti del Parco Tommaso Campanella che si sono cimentati, magistralmente, nei diversi ruoli della piéce. Questi, da anni, portano in scena le opere di grandi scrittori, personaggi storici e filosofi calabresi quali: Alarico, Federico II°, Gioacchino Da Fiore, San Francesco di Paola, San Nilo Abate, Giangurgolo, Bernardino Telesio, Tommaso Campanella e Fratelli Bandiera. L’eccellente cast del Parco Tommaso Campanella, dal 2000 ad oggi, ha effettuato circa 1500 spettacoli teatrali itineranti per mezzo di attori, artisti e musicisti in costume d’epoca. Al termine dello spettacolo, poi, non sono mancati lunghi applausi ed ampi consensi di critica all’indirizzo dell’intero cast per l’eccellente performance artistica. Emanuela Converso, nel ringraziare sia quanti hanno partecipato all’evento e sia l’Amministrazione comunale per il prezioso patrocinio, ha voluto consegnare agli attori e alle autorità presenti il libro di poesie scritte dall’indimenticabile Raffaele Rodolfo Converso. Un giovane attore, musicista e scrittore rossanese, che amava la poesia, il teatro e l’arte in tutte le sue forme. Si è vissuta, dunque, una serata all’insegna del ricordo che ha emozionato quanti, in primis parenti ed amici, hanno partecipato all’evento. |