Non è ammissibile che il PD a tre mesi dalla consultazione elettorale non abbia un candidato sindaco espressione del partito; non è possibile che il PD rischi di non presentare la lista con il simbolo del partito; non è possibile che i suoi elettori non abbiano un punto di riferimento, non è possibile che si sia chiuso qualsiasi dialogo con gli alleati naturali del centrosinistra confidando in un’autosufficienza politica che non è mai esistita. Convocare immediatamente l’assemblea degli iscritti al Partito Democratico cittadino. Serve dialogo e confronto democratico.
Titti SCORZA richiama il centro sinistra ed il PD, in particolare, al senso di responsabilità: diamo prova di maturità politica nei confronti dei rossanesi.
Invece che riuscire a trovare punti di congiunzione – dichiara il membro del direttivo provinciale del PD – si assiste ad uno spettacolo indecoroso di posizionamenti vari per non perdere la poltrona di turno, continuando così a perdere tempo e a creare disaffezione e distacco nei confronti degli elettori. Va superata la fase delle alchimie. Bisogna preferire – continua - il confronto democratico e dialettico con tutte le forze del centrosinistra, anche con coloro i quali hanno già proposto la loro candidatura al di fuori dei partiti, ma che di certo condividono percorsi e valori affini al PD.
Indizione delle primarie di coalizione. Non è vero che non ci sia più il tempo per farle. Piuttosto – aggiunge la SCORZA - tocca constatare, con grande amarezza che la segreteria e i vertici del PD locale non hanno alcuna capacità di creare le condizioni del dialogo, né di essere una guida certa in questo momento.
È necessario – è l’appello di SCORZA - che il direttivo cittadino del PD convochi entro pochi giorni l’assemblea degli iscritti, in cui tutte le sensibilità siano doverosamente rappresentate, al fine di dialogare con tutte le altre componenti del centrosinistra per trovare la soluzione migliore per proporci con serietà e credibilità agli elettori che siamo chiamati a rappresentare. Ed è quindi necessario ripartire da quel dialogo, che fino ad oggi è mancato, tra la politica e la cittadinanza che, attuato o con le primarie o con altri metodi partecipativi, imponga la cessazione dei personalismi e attraverso il quale si accantoni l’inutile litigiosità che ha caratterizzato il percorso sinora compiuto. Abbiamo l’obbligo di creare la migliore coalizione credibile che attraverso il dialogo pieno e chiaro adotti un programma serio e realizzabile da presentare a tutta la città; perché essere amministratori seri vuole dire confrontarsi al momento delle elezioni, ma soprattutto trovare la necessaria unità nel momento in cui si è chiamati a risolvere i bisogni di tutta la cittadinanza. |