È e sarà assolutamente legittima l’eventuale posizione, contraria alla fusione, di una parte dei consiglieri comunali e della stessa Amministrazione Comunale di Corigliano, Sindaco in primis. Anzi, l’auspicio che riteniamo sia ormai silenziosamente condiviso da larga parte dell’opinione pubblica di questo territorio è che tutte le posizioni contrarie alla grande occasione storica nazionale della fusione tra Rossano e Corigliano non debbano più nascondersi dietro alibi retorici, equivoci e fin troppo ipocriti. Che, dunque, il confronto tra i favorevoli e non, prosegua ma che si espliciti alla luce del sole, con le facce reali dei rispettivi protagonisti, senza se e senza ma e senza discussioni finte sul nulla così come quelle che ad orologeria vengono tirate in ballo direttamente ed indirettamente. Una sola cosa non può essere fatta: sottrarre alle popolazioni dell’Area Urbana il diritto di esprimersi con un si o con un no alla fusione nel referendum consultivo del prossimo 22 ottobre.
È quanto dichiara Mario SMURRA, vice segretario nazionale della Federazione nazionale Agricoltura (FNA) sottolineando che nel rispetto della propria insindacabile sovranità democratica l’Assise Civica di Corigliano, certo stranamente convocata in una caldissima mattinata prima di Ferragosto, potrà continuare a confrontarsi e ad interrogarsi al suo interno su quello che le popolazioni delle due città, soprattutto le nuove generazioni, considerano comunque un ormai inarrestabile processo virtuoso di unificazione a beneficio di questo territorio e dell’intera Regione.
Siamo convinti del resto che - continua - i consiglieri di Corigliano, di maggioranza e di minoranza sapranno cogliere anche questa preziosa occasione per entrare ancora meglio nel merito di un processo che, concordemente avviato con l’approvazione dell’atto di impulso, troverà nel momento referendario, con la libera scelta dei cittadini, la sua consacrazione naturale.
Ciò che non è e non può continuare ad essere oggetto di discussione, neppure in modo surrettizio, è l’eventuale pretesa, che ancora da parte di qualcuno si vorrebbe far passare, di decidere sulla testa, in nome e per conto delle due cittadinanze, sottraendo loro il diritto e la libertà di votare e scegliere per il loro futuro. Che, sia chiaro una volta per tutte, non è e non sarà mai - conclude SMURRA - nella disponibilità né di un consiglio comunale né tanto meno di un sindaco e della sua giunta pro tempore. Ci si schieri, quindi, apertamente per il no alla fusione e si abbiano dignità, argomenti e forza per convincere eventualmente i cittadini. Ma non si metta più in discussione il referendum già fissato ed il diritto di questo popolo e di questo territorio di autodeterminarsi. – (Fonte: Lenin MONTESANTO – Comunicazione & Lobbying –345.9401195). |