Parlare e scrivere di emergenza democratica a Mandatoriccio supera perfino il ridicolo. Sia perché non vi è alcuna emergenza di questa natura nella nostra comunità e nel rapporto normale e corretto tra cittadini e pubblica amministrazione. Sia, soprattutto, perché, nel caso specifico dell’assurda denuncia riportata sui media, all’apparato burocratico del Comune di Mandatoriccio risulta esattamente il contrario delle contestazioni che in realtà vengono diffuse senza alcun fondamento. L’obiettivo solito, sterile e pur tuttavia cristallizzatosi ormai dal giorno successivo alle ultime elezioni amministrative, resta quello di creare polveroni e polemiche vuote.
È quanto dichiara e replica il Sindaco Angelo DONNICI, rispedendo ai mittenti le paradossali ricostruzioni fatte e riportate stamani e secondo le quali, negli Uffici comunali, verrebbe addirittura impedito l’ingresso ai rappresentanti dell’opposizione.
È tutto falso ed inventato – esordisce il Primo Cittadino, precisando che ciò può essere confermato, come è stato già fatto in passato ed anche nelle sedi competenti, sia dal Segretario Generale che dai responsabili delle tre aree, Amministrativa, Tecnica e di Ragioneria oltre che da tutto il personale degli uffici. – I membri dell’opposizione consiliare – prosegue – risultano sistematicamente presenti in Comune, avendovi essi accesso costante e continuo per esercitare, molto spesso ai limiti dell’ostruzionismo, il legittimo ruolo loro assegnato dal minoritario responso elettorale.
Come da regolamento vigente approvato dal Consiglio Comunale – va avanti il Sindaco – l’accesso agli uffici comunali è disciplinato in due giorni settimanali, precisamente martedì mattina e giovedì pomeriggio. E ciò avviene, non per misteriose ambizioni censorie dell’Esecutivo, che tra l’altro non ha alcuna competenza specifica in merito al diritto di accesso, ma solo ed esclusivamente per garantire, così come del resto avviene nel resto dei comuni italiani, il giusto e normale contemperamento tra il diritto dei consiglieri di approfondire e controllare ogni atto ritenuto di interesse e l’altrettanto sacrosanto diritto di quanti operano nella macchina comunale di poter svolgere regolarmente attività e mansioni pubbliche, delicate e spesso anche riservate, in favore dei cittadini e della utenza in genere. Del resto, come gli stessi dipendenti coinvolti possono confermare, alcuni consiglieri spesso richiedono la visione di documenti o atti già ottenuti precedentemente, con oggettivo dispendio di tempo e rallentamento se non interruzione di tutte le altre attività burocratiche. – Non c’è, pertanto, nessuna legalità da ripristinare a Mandatoriccio, peraltro da parte di organi chiamati, ancora una volta, in causa a sproposito, perché non sostitutivi di poteri attribuiti agli organi amministrativi. – Non vi è, quindi, alcuna violazione di norme e nessuna emergenza.
Servirebbe soltanto – conclude DONNICI – maggiore senso di responsabilità, sia evitando di pensare che esercitare il legittimo diritto di accesso agli atti equivalga, ad esempio, sempre e comunque all’ingresso materiale e alla compresenza costante negli uffici comunali, causandone, come spesso è accaduto ed accade, il blocco; sia tenendo nella normale considerazione la circostanza che nel Comune di Mandatoriccio, sottodimensionato rispetto alla mole di attività ordinaria, più del 90% dei dipendenti risulta part-time e che, solo per restare all’ufficio tecnico chiamato in causa, in esso opera un solo impiegato a tempo pieno. - (Fonte/Lenin MONTESANTO – Comunicazione & Lobbying). |