Dalle parole ai fatti. IE’ iniziata la demolizione del lido delle Sirene, storico ritrovo degli anni passati e tra i primi lidi ad essere edificati sulla spiaggia di Schiavonea. Lo scorso 22 febbraio, al termine di un lungo lavoro con la Guardia Costiera e l’Agenzia del Demanio, durato oltre due anni, il sindaco Flavio Stasi aveva firmato 3 ordinanze di demolizione di fabbricati realizzati abusivamente sulla spiaggia. I fabbricati in questione sono quelli precedentemente conosciuti come Lido delle Sirene, Lido Nettuno e Lido Europa, sui quali erano da tempo pendenti numerose procedure in diverse sedi istituzionali e che negli ultimi anni, grazie all’impulso dell’amministrazione comunale in grande sinergia con l’Autorità Marittima, si sono progressivamente definite. I tre ex lidi portano la colpa di essere stati realizzati in cemento armato. Così, ieri mattina, sono iniziate le operazioni di demolizione, partendo dal fabbricato più corposo ovvero ex Sirene, “che restituiranno alla nostra comunità delle aree che da anni erano inutilizzate, insicure, indecorose e diventate ricettacoli di rifiuti o rifugi di fortuna - afferma il sindaco Flavio Stasi - Si tratta un atto importante di affermazione della legalità, di chiarezza delle istituzioni e di riqualificazione del nostro territorio ed in particolare del nostro litorale. Non è un caso che nel corso di questi anni abbiamo chiuso vicende in sospeso da anni, demolendo l’ex Arca di Noè, fabbricati abusivi in Contrada Fossa, fabbricati abusivi in località Gammicella, un fabbricato rustico in località Zolfara”. Sul capo del Lido da anni pendeva la decisione, tanto che gli ingressi vari erano stati murati. Ciononostante il lido ha continuato ad operare, allestendo dei container nella parte prospicente il fabbricato. Aprendo anche di sera con serate di piano bar, che si svolgevano dalla parte che dava sul lungomare. A determinare lo stop ci aveva pensato la pandemia con le sue limitazioni alle interazioni tra persone. Il lido, che è ormai solo un cumulo di macerie si trovava accanto all’Arca di Noè, seppure la decisione di abbatterle sono state determinate da motivazioni diverse. Infatti il lido Arca di Noè era stato confiscato dalla Direzione distrettuale antimafia, che ne aveva poi decretato l’abbattimento. I tempi lunghi per adempiere sono stati determinati dalle farraginosità burocratiche che spesso incombono su beni legati alla criminalità e non alle amministrazioni, che negli anni hanno guidato l’ex comune di Corigliano Calabro. “Anche in questo caso credo – dichiara il sindaco- che il lavoro, spesso invisibile ma incessante, stia dando dei risultati evidenti, come questa mattina. Un ringraziamento a tutte le forze dell’ordine ed alla Prefettura che stanno supportando questa azione e che stamattina, come me, erano presenti e presidieranno le operazioni”. “Dopo un lungo percorso che ha visto coinvolti diversi enti, sono state consegnate al Comune strutture di cemento armato sul demanio e sono partite le demolizioni - afferma l’assessore all’Assetto Urbano, Tatiana Novello - Questa, in particolare, era una struttura murata, fatiscente, pericolosa. Si restituisce alla collettività un pezzo di lungomare riqualificato, dopo le già avvenute demolizioni dell’Arca di Noè e di Gammicella, Zolfara, Fossa”. |