Quando nacqui, il mio paese contava intorno a ventimila abitanti, quasi tutti appollaiati nell’antico borgo collinare. Ricordo i balconi infiorati della mia fanciullezza, le botteghe del commercio e degli artigiani, le piazze affollate, le chiese sempre aperte, due cinema e tre arene estive sotto le stelle. Di sera, si accendevano non meno di cinquemila discrete lampadine, che segnalavano le famiglie raccolte, il lavoro, la vita. Ricordo anche le stagioni, le feste, le fragranze, gli uomini nei mantelli, i preti nell’abito talare.
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