Dal risveglio e fino al termine della giornata, ogni gesto, ogni azione, tutto è segnato dalla fretta: in piedi un caffè, un orecchio distratto al notiziario, una telefonata con l’occhio al giornale, poi, un tuffo tra impegni e lavoro, consumati dall’ansia. Ieri, non era così. Lo raccontano le immagini e i ricordi, che ciascuno conserva: i bisogni erano tanti e c’era tanta fatica, ma si aveva anche il tempo per un saluto, per una visita, per intrattenersi attorno a un braciere, nell’ora raccolta del vespro.
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