«Non solo canili sanitari sottodimensionati rispetto alle esigenze del territorio, non solo gravi carenze di personale e di strumentazione, non solo resistenze al fine di snellire la normativa di cui al dca 67/2018, in data odierna apprendo che le Unità di Cattura avrebbero interrotto gli interventi ordinari su strada a causa del mancato rinnovo delle convenzioni e del mancato pagamento di sospesi da parte dell’ Asp». A Scriverlo, in una nota stampa, la consigliera di maggioranza Liliana Zangaro che ricorsa come attualmente sia possibile procedere solamente alla cattura dei cani incidentati/feriti o morsicatori. Per cui tutti gli interventi diretti a prelevare le femmine produttive dei branchi e quindi finalizzati ad evitare la proliferazione di randagi non potranno essere effettuati. «Un Ente – sottolinea - si ritrova oggi nella condizione non solo di subire le stringenti modifiche legislative che hanno reso sature le strutture ma non potrà usufruire dei Servizi previsti dalla Legge. Il perdurare della situazione produrrà danni irreparabili ed il randagismo diventerà sempre più ingestibile. L’Assessore Regionale all’ambiente Sergio de Caprio si attivi per quanto di sua competenza ed il commissario Longo con le Dirigenze Asp, essendo il randagismo una questione prettamente sanitaria, individuino immediatamente una soluzione per rendere operative le Unità di Cattura e procedano a rivedere l’attuale impianto normativo per facilitare i Comuni nelle azioni dirette ad arginare una piaga atavica e che penalizza l’intera Regione. Il Sindaco Flavio Stasi – conclude - si è già attivato procedendo a formalizzare una richiesta al fine di sollecitare gli organi competenti, non possiamo permetterci ulteriori rallentamenti che potrebbero vanificare tutti gli sforzi sinora profusi». |