Da tempo è diventata una moda commentare politicamente le inchieste giudiziarie le quali, però, oltre a dover essere sempre inquadrate nell’ambito del garantismo sancito dalla nostra costituzione, hanno percorsi e tempi diversi da quelli della politica, dell’amministrazione e soprattutto dei commentatori. Come nel caso recente dell’inchiesta “Sistema Cosenza” avviata dalla Procura di Cosenza sulla presunta falsificazione dei bilanci dell’Azienda sanitaria provinciale negli anni 2015-2017. Il dato rilevante che è stato ribadito in questa ultima vicenda giudiziaria, e che i sindaci in particolare sottolineano da tempo, è l’insostenibilità economica ed organizzativa delle attuali strutture della governance sanitaria regionale. Ai nuovi commissari spetta l’ingrato ma doveroso compito di fare chiarezza sui bilanci delle ASP calabresi e, contestualmente, allineare le risposte sanitarie a quelle di un paese civile. Per farlo ritengo non basti essere competenti: serve aprirsi alla collaborazione istituzionale e coinvolgere le istituzioni locali nella programmazione sanitaria, che comprende la sfida dei bilanci così come, per altro, previsto dalla normativa nazionale e regionale. Le conferenze dei Sindaci possono svolgere un ruolo di stimolo e di mediazione importante, aprendo una stagione di governo sanitario diversa dal passato in cui si operavano scelte unilaterali che si sono rivelate quasi sempre sbagliate. Credo sia giunto il momento che, nel dibattito regionale, anche in vista delle prossime elezioni, si apra la discussione su una nuova riforma degli organi di governo sanitario e sulla sostenibilità strutturale delle aziende sanitarie, prime fra tutte quelle cosentina e reggina. Sono passati ormai molti anni dagli accorpamenti delle ASL e le comunità non possono apprezzare alcun miglioramento né in termini di servizi sanitari, né in termini di efficienza, economicità e trasparenza amministrativa. Al contrario gli accorpamenti hanno peggiorato i servizi, aggravato la distanza dai territori, ingigantito i problemi ed annientato le eccellenze che pur c’erano.
Cosa aspettiamo a discuterne?
Nell’attuale fase pandemica, infine, si registra una Calabria troppo lenta nel campo delle vaccinazioni, sul quale si ripercuotono carenze ed inefficienze croniche, mitigate solo dalla buona volontà di medici, infermieri, professionisti, amministratori locali. Ciò che forse non è chiaro è che la partita dei vaccini è decisiva non soltanto dal punto di vista sanitario, ma anche sociale, economico, di ripresa generale del tessuto lavorativo e della quotidianità delle persone. Da questo punto di vista avevo chiesto un incontro al commissario La Regina nei primi giorni del suo insediamento, e lo ringrazio per aver convocato una riunione apposita all’inizio della prossima settimana. Al tavolo non potrò non rivendicare con forza l’urgenza di riorganizzare ed accelerare verticalmente su questo fronte: non possiamo permetterci altri ritardi che implicano altre perdite umane. |