Il Movimento ha vinto le elezioni nel 2018 dicendo cose ben precise e ricevendo un mandato chiaro. Abbiamo provato a governare con la Lega, e la Lega ci ha messo i bastoni fra le ruote fino a far saltare il governo. Poi abbiamo provato a governare con il PD, e un pezzo del PD si è staccato dalla casa madre, ci ha messo i bastoni fra le ruote fino a far saltare il governo. Sono tre anni che provano a neutralizzarci e a “cancellare“ il risultato del 4 marzo 2018. Il governo Draghi sarebbe la riuscita di un sofisticato piano di “accerchiamento“ nei confronti del Movimento, per “normalizzarlo“, sterilizzarlo e renderlo innocuo e irrilevante. Un governo con tutti dentro, da Berlusconi a Salvini, da Renzi a Calenda, da Giorgetti a Brunetta. La cancellazione di ogni differenza e identità, l’azzeramento del risultato elettorale del 2018, la creazione di una massa informe di partiti e soggetti messi insieme alla rinfusa, tra l’altro guidati da una persona che in trent’anni di storia non ha mai dimostrato di avere una sensibilità “sociale“ e una particolare attenzione verso i diritti. Il Movimento ha il dovere di provare a resistere con tutte le sue forze a questo piano di restaurazione. Non tanto e non solo per il suo interesse, ma anche e soprattutto per fare il bene dell’Italia. Le strade sono due: o resistere e dire NO a questo governo, e chiedere al Capo dello Stato altre soluzioni, anche a costo di rischiare le elezioni. Oppure accettare di sedersi al tavolo da sconfitti contemporaneamente con tutte quelle forze politiche che in questi tre anni ci hanno messo i bastoni fra le ruote, e assecondare il loro piano di fondamentale annullamento del risultato elettorale. Io la mia idea ce l’ho.
Francesco Forciniti - Deputato del M5S - |