In queste giornate d’inverno chi vive in Calabria ha la fortuna, fra le tante bellezze, anche di avere belle spiagge e un mare azzurro e trasparente. Tuttavia, se sei in riva al mare sulla spiaggia del borgo marinaro possono apparire anche cattivi pensieri che contribuiscono ad aumentare le preoccupazioni e a chiedersi se continuare a restare in questa terra bella ma, spesso offesa e maltrattata, oppure andare via pur essendo nel pieno dell’emergenza sanitaria da Covid-19. Forse dovremmo riflettere: • Dopo l’operazione “Basso Profilo”, si può condividere l’affermazione di Corrado Augias, giornalista e scrittore, che «La Calabria è purtroppo una terra perduta… una terra “irrecuperabile”, pervasa dalla ‘ndrangheta e dal malaffare, in mano a bande di delinquenti e balordi»?. • invece come afferma una deputata calabrese sono «espressioni razziste e impregnate di odio etnico»? • Oppure come calabresi dovremmo riflettere attentamente superando l’alone dell’ipocrisia che a volte si trasforma in omertà? Qui sulla spiaggia, di fronte al mare, è complicato darsi una risposta perché se in Calabria sei un “cittadino normale”, magari con molti difetti e pochissimi pregi, sei un cittadino fuori mercato, soprattutto, quando intervengono le diverse “corte dei miracoli” e, in questi giorni, va forte la “corte dei miracoli del caviale dei poveri”!
Salvatore Martilotti
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