Mi chiedo cosa prevederà alla fine della fiera il redigendo Statuto del Comune fuso in merito alla sede del consiglio comunale? Mi viene da domandarmelo visto che la legge che istituisce la fusione prevede espressamente la realizzazione della “CITTADELLA DEGLI UFFICI” a Insiti e che questa proposta tanto ha affascinato i fusionisti della prima ora che ne parlavano come irrinunciabile baricentro per sistemazione del cuore burocratico pulsante della nuova realtà urbana! Niente! Semplicemente non se ne farà niente. Al soggetto attuatore della fusione ( leggi Stasi) la cosa proprio non è mai piaciuta! “Tutto deve restare dov’è”, tuonava indicando con piglio deciso i due centri storici, “non si sposterà nemmeno una virgola dai due Centri storici”! affermava con lingua dritta dai palchi prima dell’elezione! Ed i Coriglianesi come allocchi ascoltavano con le bocche spalancate rapiti da tanto eloquio ed incantati pensavano: “ ecco l’uomo che fa per noi, lui sì che ci guarderà le spalle, e sarà la salvezza dall’abbandono del centro storico, e ci metterà al riparo da tentativi di furto con scasso di quel poco di vitalità che a Corigliano resta nel centro antico”. Gli hanno creduto e l’hanno votato a valanga! Salvo poi, poveri illusi, a svegliarsi dalla sbandata rendendosi conto della triste verità allorquando dopo un solo timido assaggio di democrazia in salsa Coriglianese che fu loro concessa, si resero conto che in realtà si trattava del canto del cigno della loro sede Comunale, dopo di che l’assise della pratica democratica abbandonò per sempre “rione Municipio” di Corigliano, prese bagagli e bagattelle e come avviene nel cosiddetto “ furto con destrezza” senza dar nulla a vedere e nel più assoluto silenzio istituzionale se n’è andata per sempre, insalutata ospite, a piazza SS . Anargiri in quel di Rossano di sopra! Naturalmente come tutti i furti, anche se con destrezza resta sempre un reato perché l’operazione è contra legem, infatti ancora qualche sprovveduto si chiede: “ma la legge che istituisce la fusione e che è stata votata nel referendum dai cittadini, non prevedeva che la sede del Consiglio Comunale debba essere quella del comune più grande, cioè a Corigliano?”. Niente da fare cari Illusi coriglianesi e rossanesi, l’Italia era una Repubblica fondata sulla cambiale ai tempi di Totò e sulla testardaggine palese ed illegale ai nostri tempi! Questa è la situazione cari concittadini, questa è la direzione che ha preso per il futuro questa scelta dissennata per i due comuni estinti, qualcuno afferma, in perfetta mala fede, è ancora troppo presto! In mala fede chiaramente perché queste sono scelte attuate per sempre che danno già l’idea reale che possiamo toccare con mano di quello che qualcuno intende per “Fusione” e di come la si stia attuando a dispetto di tutti quella sequela di fandonie e di illusioni che si vanno raccontando per indorare la pillola di un regresso INARRESTABILE! Mi fermo qui per ora, ricordando a chi ha avuto la pazienza di leggere che questo è solo uno dei tanti aspetti dei moltissimi nodi che mano mano verranno al pettine della nostra vita in un Comune fuso! Ricordando però che le leggi dello Stato in Italia si Promulgano ma si possono anche ABROGARE, nulla è per sempre, nemmeno la trasferta in Piazza SS Anargiri. |