«Tra i benefici previsti dal Decreto Rilancio c’è una misura in particolare, di grande efficacia, pensata per sostenere, da un lato il mercato dell’edilizia e dall’altro avviare una grande campagna di riqualificazione ed efficientamento energetico del “parco“ immobiliare della nazione». È quanto afferma Giovanni Lefosse, referente di Azione a Corigliano-Rossano in merito al «cosiddetto Superbonus: una detrazione del 110% sulle spese sostenute per chi effettua interventi di isolamento termico, sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale e riduzione del rischio sismico nei propri condomini o abitazioni singole». Come funziona? Ad esempio, per una spesa sostenuta di 10mila euro sugli interventi, lo Stato garantisce un bonus di 11mila euro di detrazione pari a 2.200 euro annui da recuperare nelle 5 dichiarazioni dei redditi presentate successivamente all’esecuzione dei lavori». «In alternativa alla fruizione della detrazione in dichiarazione dei redditi, - spiega - è possibile optare per la cessione della detrazione per le spese sostenute nel 2020, 2021 e 2022. In accordo con il fornitore, si può ottenere uno sconto in fattura di importo massimo pari alla spesa da sostenere, che l’impresa recupera sotto forma di credito d’imposta, oppure si può optare per la cessione a terzi, comprese banche e finanziarie, del credito d’imposta pari alla detrazione spettante». «Insomma: una buona idea – commenta Lefosse- pensata per fare un buon Investimento, praticamente a costo zero. Tutto semplice, tutto facile, tutto così magicamente bello? Nemmeno per sogno! Almeno a Corigliano-Rossano... Anzi, in questo caso, soltanto a Rossano». «Succede, infatti, - denuncia Lefosse - che mentre nella macchina burocratica di parte coriglianese (che poi dovrebbe essere la stessa di quella rossanese, con gli stessi dipendenti, funzionari e dirigenti) tutti i permessi urbanistici hanno tempi di realizzazione più o meno brevi; in quella di parte rossanese sembra esserci il porto delle nebbie». «Ad oggi – afferma -, per l’area urbana di Rossano, all’interno dell’ufficio urbanistica di Corigliano-Rossano sono ferme, da mesi, all’incirca 200 pratiche relative al Superbonus 110% e non si capisce il perché. O meglio, gli uffici si giustificano dietro motivazioni che reggono fino ad un certo punto: la carenza di personale e il lavoro in smart-working, su tutti, che frenerebbero il normale andamento delle attività. Non pensando, però, che questi ritardi, questa lentezza, tiene ferma l’economia della città, già di per sé piegata e in affanno, e che oggi sta subendo fortemente il contraccolpo di una crisi mondiale». «Fornitori, imprese edili, carpentieri, fabbri, idraulici, elettricisti sono tutti fermi - continua - in attesa che il Comune di Corigliano-Rossano si degni a sbloccare l’iter burocratico. Capite bene che si tratta di diversi milioni di euro che potrebbero iniziare a circolare nell’economia locale e che, invece, non girano. A chi giova tutto questo? Non lo sappiamo». «Speriamo solo – conclude - che l’Amministrazione comunale, la politica e le istituzioni della città, siano a conoscenza di questa situazione e prendano immediati provvedimenti. Anche perché non ci possono essere giustificazioni a chi tiene ferma la produttività di un territorio. Nell’ultima revisione del Recovery Plan il contributo per il superbonus viene ridotto. Quindi, nessuna proroga. Questo significa che, ad oggi, molti edifici rischiano di perdere questa importante opportunità». |