A tre giorni dalla riapertura delle scuole, per molti istituti superiori non c’è ancora chiarezza sulle modalità del rientro in aula. Il braccio di ferro tra dirigenti e prefetti continua. «Per noi sarebbe preferibile ricominciare dall’11, e continuare con la didattica Digitale integrata almeno nei giorni 7, 8 e 9- spiega all’agenzia di stampa Dire Rosita Paradiso, dirigente scolastica del Polo tecnico scientifico “Brutium” di Cosenza- attualmente l’unica certezza è l’incertezza». La proposta del Tavolo istituito presso la Prefettura di Cosenza è quella di un rientro al 50% fino al 15 gennaio per poi passare al 75% degli studenti con un doppio turno di ingresso alle 8 e alle 10. Un piano che sarebbe difficile attuare per le scuole del territorio, in cui la maggior parte di studenti e docenti è pendolare. Nel Polo “Brutium” di Cosenza, l’80% degli alunni si sposta sui pullman che collegano i vari paesi del cosentino. «Vorrebbe dire che i ragazzi che entrano alle 10 non torneranno a casa prima delle 16, senza avere tempo per studiare il pomeriggio- aggiunge la dirigente- inoltre ci sarebbe un problema con l’organizzazione dell’orario, perché molti docenti insegnano in più scuole. Il nodo della turnazione è sempre a carico dei docenti: i mezzi non sono stati aumentati, sono sempre gli stessi». La proposta della dirigente è quindi quella di rimandare il ritorno in presenza per il 75% degli alunni e mantenere un’alternanza tra didattica integrata e lezioni in presenza per il 50% degli studenti. «Attualmente qui in Calabria l’Rt è più alto di quando abbiamo chiuso le scuole ad ottobre – aggiunge Rosita Paradiso – questa apertura ci sembra un controsenso. Siamo favorevoli a un ritorno. Abbiamo voglia di far tornare a scuola i ragazzi, ma dobbiamo essere sicuri che ci sia una didattica funzionale. Così non vengono garantiti né lo studio pomeridiano né i progetti». In queste ore la dirigente del “Brutium” è in attesa di una risposta da parte del prefetto, che ha ricevuto le osservazioni delle scuole del territorio. «Se insistono sul doppio turno ci dovremmo attrezzare- conclude la dirigente- se la scuola fosse stata davvero la priorità, allora avrebbero dovuto sfruttare la pausa natalizia per vaccinare il personale. Capisco le necessità anche di altre realtà, come le Rsa, ma qui c’è una gioventù che si è fermata e che deve riprendere. Solo così avremmo potuto riaprire davvero in sicurezza». |