«Condividiamo pienamente l’indicazione offerta al PD di aprire una discussione sulle scelte da fare in merito alle candidature. Non è pensabile che due o tre eletti decidano le scelte di un partito (in questo caso la ricandidatura di Iacucci). Un partito, soprattutto se si chiama Democratico, discute. È una questione strategica». E’ quanto scrive l’Associazione politico-culturale sulla proposta lanciata dai sindaci dell’area jonica su Flavio Stasi presidente della Provincia di Cosenza. «Non ci pare che di questa come di altre scelte del futuro prossimo si sia discusso con i membri del coordinamento provinciale, con i sindaci iscritti al PD, con i segretari di circolo, con le aree nazionali del partito. Condividiamo la necessità di superare l’assetto centralizzato su Cosenza, riconoscendo un ruolo decisivo ai territori. Alla Sibaritide e dunque alla città di Corigliano-Rossano. Ma non solo: rivolgiamo l’attenzione al Pollino che, riconfermando Lo Polito a Castrovillari, si continua a dimostrare consolidato bacino del centro-sinistra. Al Tirreno, dove insistono due consiglieri regionali eletti a sinistra, di cui tenere conto nelle scelte del partito e a cui chiedere conto delle rispettive posizioni. Alla Presila rossa, nei cui confronti è impensabile il trattamento riservato alle ultime elezioni regionali a quali sono stati candidati ben quattro iscritti al PD della zona. Insomma, occorre pensare un partito dei territori». «Accogliamo favorevolmente – prosegue la nota dell’associazione politico culturale – il fatto che l’invito venga dai sindaci. A loro, va richiesto di giocare un ruolo politico, assumendosi le relative responsabilità e non nascondendosi dietro i contentini offerti nel passato. Crediamo debba essere discussa seriamente la proposta di candidare Stasi: potrebbe essere una valida candidatura del centro-sinistra. Imponendo la discontinuità rispetto alla giunta regionale Oliverio, Zingaretti ha aperto una stagione di rinnovamento. Occorre essere coerenti e proseguire su quella strada. Altrimenti, rischieremo uno sterile sostituismo tra alcune figure apicali». L’associazione Controcorrente però chiede «a Stasi (e dovrebbero farlo anche i sindaci dello Ionio) di segnalare una sua scelta univoca di campo. Dichiari la sua appartenenza all’area del centro-sinistra. Ancor meglio, riscopra la centralità dei partiti nelle democrazie rappresentative: si iscriva al PD o anche ai Verdi, di cui ha condiviso le battaglie. L’appartenenza territoriale e quella generazionale possono esprimere un cambio di passo. Necessario ma non sufficiente. Quelle politiche sono scelte di campo». |