La parola “trasparenza” in bocca alla Maggioranza spedisce direttamente questa Amministrazione comunale in un copione da Scherzi a Parte. Perché non può che essere uno scherzo la replica dell’ultimo dell’anno fatta dai nostri dirimpettai in Consiglio comunale. I quali, con ostinatezza e sfacciataggine disarmante, continuano ad arrampicarsi sugli specchi attorno a questioni sulle quali hanno torto marcio. Continuiamo a parlare dell’ultimo Consiglio comunale che è stato l’emblema della sfacciataggine e dell’improvvisazione dell’esecutivo civico che, ahinoi, regge le sorti di una città complessa ma dalle grandissime potenzialità come Corigliano-Rossano. Prima di qualsiasi altra cosa, allora, considerato che avremmo detto un’eresia denunciando la mancanza di partecipazione della città alle sedute consiliari, così come organizzate e proposte, chiediamo ufficialmente al Presidente del Consiglio comunale di rendere pubblico il numero degli accessi (extra addetti ai lavori) che ha avuto la piattaforma web durante la seduta assembleare. Vedete, non è una questione di visibilità, come la vuol fare intendere la Maggioranza per celare un’ormai manifesta incapacità a gestire le sorti della città, piuttosto è un dovere dettato dalla Costituzione e dal nostro sistema democratico quello di rendere “trasparente” e quindi facilmente accessibile a tutti i lavori del Consiglio comunale e di conseguenza anche l’attività che al suo interno viene prodotta. Non vogliamo pennacchi ma solo dimostrare che in quella forza che oggi tiene le redini di Corigliano-Rossano c’è solo confusione, zero progettualità e nessunissima idea di come gestire questo Comune. Se da un lato chi sta dall’altra parte dell’emiciclo dice alla cittadinanza che qualcuno dell’opposizione avrebbe addirittura provocato il vicesindaco e assessore all’agricoltura e alla pesca, Claudio Malavolta, nel mentre faceva il suo sproloquio su due punti all’ordine del giorno relativi alla crisi agrumicola e del settore ittico ( punti, tra l’altro, chiesti a gran voce e da tempo dalla Minoranza), dall’altro dimentica di dire che, a parte le chiacchiere, né la Maggioranza tantomeno l’Amministrazione comunale sono arrivate in Consiglio comunale con una bozza di deliberato o quantomeno con un’idea da proporre per superare il momento di grave difficoltà che attraversano due dei comparti produttivi strategici della nostra città. Malavolta ha letto la paginetta di compiti a casa che si era preparato e solo per questo avrebbe voluto un riconoscimento alla Churchill, magari con il conferimento per lui del cavalierato del Nobile Ordine della Giarrettiera. Glielo faremo avere, prima però ci dica quali sono le soluzioni per superare un’emergenza perenne. E soprattutto ci dica che fine faranno le tantissime proposte che abbiamo avanzato. Saranno recepite oppure aspettiamo il momento giusto per prendercela con l’Europa, il Governo centrale e la Regione, cercando di nascondere, ancora una volta, le ormai evidenti deficienze di questa Maggioranza e della sua Amministrazione comunale? Cosa abbiamo proposto? Innanzitutto abbiamo portato sul tavolo istituzionali le questioni dell’agrumicoltura e del mondo pesca. Lo abbiamo fatto noi perché dall’altra parte, come dicevamo, si registra solo il vuoto e si continua a perculare l’avversario. Emergenza agrumicola. Abbiamo dato degli input importanti che con volontà potrebbero essere attuati già da domani mattina. Innanzitutto l’istituzione di una De.Co. (denominazione comunale) delle clementine della Piana di Sibari, considerato che Corigliano-Rossano copre i due terzi della piana e detiene quasi l’80% della produzione del prodotto. Si abbia il coraggio di farlo, di approvare un regolamento, che chiuda definitivamente le porte a tutti quei produttori (o presunti tali) che acquistano mandarini a basso costo all’estero e li rivendono a prezzi stracciati spacciandoli per clementine. Una situazione aberrante che ha messo in ginocchio i veri produttori agrumicoli del nostro territorio. L’adeguamento delle politiche comunali e regionali alla nuova strategia ambientalista “From Fam to Fork“ che a breve andrà a colpire il nostro sistema produttivo agricolo nel più completo silenzio della politica territoriale. Inoltre abbiamo richiesto sgravi contributivi per un anno, vista la tragedia accaduta quest’anno, e contributi regionali per le riconversioni varietali. Crisi della pesca. Da questa Amministrazione comunale ci saremmo aspettati molto di più. Perché al netto delle promesse fatte già un anno fa dal sindaco e dal vicesindaco, all’interno del porto di Schiavonea, dove opera una delle marinerie più importanti del Mediterraneo, non c’è ancora una stazione di stoccaggio dei rifiuti. Cosa ci vuole ad insediarla? Nulla. Solo buona volontà e una mezza mattinata per posizionare e allestire i container di scarico. Abbiamo, inoltre chiesto – e la cosa strana è che questa istanza è arrivata solo dalle Opposizioni – che si faccia presto a ripristinare la stazione di Alaggio e Varo presente all’interno della struttura portuale che potrebbe portare nuove opportunità di sviluppo non solo per la grande richiesta di servizio che c’è in loco ma anche per tante altre flotte del bacino ionico che hanno bisogno di revisionare i loro pescherecci/natanti. Abbiamo, infine, chiesto all’Amministrazione comunale di varare urgentemente un “Piano Industriale di Rilancio della MERIS e del Mercato Ittico di Schiavonea”. È poco dignitoso avere una struttura di tutela democratica del commercio del pesce e vederla ridotta in quelle condizioni, con debiti abnormi e una gestione fuori controllo. E non da ultimo, abbiamo impegnato il sindaco e la giunta nell’istituzione della “Consulta del Mare”, composta dai diversi attori istituzionali, economici e sociali, oltre che da esperti e tecnici del settore, al fine di un loro opportuno contributo nell’avvio del Distretto Ittico, con la costituzione del FLAG Corigliano-Rossano e nella predisposizione di un Piano Comunale di Rilancio dell’Economia Costiera, della Pesca e della Piccola Pesca Artigianale. - Ecco, noi sappiamo come fare. Abbiamo idee e proposte. Dall’altra parte non chiediamo di essere propositivi ma quantomeno di mettere a frutto una progettualità che se vogliono è già pronta.
Vincenzo Scarcello, Raffaele Vulcano e Gennaro Scorza - per il gruppo consiliare “Unione di Centro”; Adele Olivo – per il gruppo consiliare “Il Coraggio di Cambiare l’Italia”; costantino Baffa – per il gruppo consiliare “Lega Salvini”; Luigi Promenzio – per il gruppo consiliare “Civico Popolare”; Rosellina Madeo – per il gruppo consiliare “Fiori d’Arancio”; Francesco Madeo – per il gruppo consiliare “Gente di Mare”; |