Si usano ormai indifferentemente, senza accortezza. A ciò concorre la scuola, con affrettate traduzioni di antichi testi. Nulla di grave nella familiarità. Occorrerebbe, invece, una maggiore sorveglianza nella comunicazione ufficiale, soprattutto, se pedagogica o religiosa. Ecco, sapiente è colui che semplicemente sa; saggio è colui che sa ed agisce, di conseguenza, con rettitudine. Oggi, molti sono i sapienti, ma pochi, purtroppo, i saggi.
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