Come previsto, purtroppo e (denunciato da tempo) questa follia di mischiare il Polo Covid con i normali reparti del Giannettasio è arrivata al suo epilogo. Iniziano le prime infezioni nel personale sanitario, i cittadini affetti da altre patologie disertano i nostri due ospedali in cui alcuni reparti pare siano mezzi vuoti (cosa mai successa). La sciagura di volere, a tutti i costi ospedali misti, inizia a presentare il drammatico conto. Dire che l’avevamo detto, oggi, ha poco senso. La struttura dell’Ospedale di Rossano, NON PUO’, e NON POTEVA essere modificata tanto da rendere sicura l’operatività del personale e la degenza E sorprende come un brillantissimo ingegnere di fama riconosciuta come Stasi non l’abbia capito per primo. Salvare la vita ai pazienti. Proteggere gli operatori Ora, con la partenza imminente della strumentazione per processare i tamponi, si ha l’occasione per cambiare il destino cupo a cui siamo destinati e invertire la folle rotta fin qui seguita. Servono scelte coraggiose! Almeno per una volta. Scelte che derivano fatte per concretezza, dalla conoscenza della situazione strutturale e di organico, che nel contempo mettano a tacere qualsivoglia rigurgito di campanilismo, purtroppo alla ribalta in questi giorni nella nostra città. Si tratta, semplicemente, di salvare la vita a tanta gente, preservando (per quanto possibile) quella degli operatori sanitari e delle loro famiglie Lo spoke di Rossano sia interamente Polo Covid. A Corigliano i reparti In momenti come questi serve governare i processi e avere idee chiare. Tenere la schiena dritta quando si rappresenta il popolo e la sua salute. Nel Giannettasio è impossibile garantire la suddivisione tra l’ospedale “normale” e quello COVID e, quindi, la protezione di entrambi. Ireparti “ordinari” vengano traferiti temporaneamente al Compagna, lasciando a Rossano tutto ciò che - REALMENTE- serve al POLO COVID ( rianimazione, tc dedicata, il già potenziato laboratorio analisi e ogni altra risorsa, umana e strumentale, necessaria) e il pronto soccorso, garantendo la costante consulenza degli specialisti da Corigliano. Ci troveremmo così ad utilizzare un’intero ospedale per i pazienti COVID senza, realisticamente impazzire (comunque fallendo) nel tentare di garantire una sicurezza nella struttura mista a pazienti ordinari, COVID e personale. Organizzeremmo, razionalizzando, le già esigue strumentazioni medicali e le risorse umane. Al contrario, se si pensa di continuare nello stesso modo, il POLO COVID, ZUCCATELLI, LA BETTELINI E STASI LO FACESSERO NELLE LORO ABITAZIONI. Per la Vita. Sempre. In questo momento terribile, serve concretezza e non narcisismo. Bisogna combattere ogni giorno, per salvare ogni Vita umana. Per evitare video come quelli della “tenda triage”. Per garantire ai Pazienti dignità e ai medici e agli infermieri (quanta più) serenità. Siamo per vivere. Per far vivere. Perchè questa Città si rialzi e ce la faccia . Anche perchè dall’altra parte, già bastano le numerose, gogoliane, ANIME MORTE dei consiglieri di maggioranza a renderla funerea. Ma non dispero: credo che se qualcuno spiegherà loro la nostra proposta, la potranno comprendere fino in fondo anche loro. E saranno d’accordo.
Luigi Promenzio - Consigliere Comunale di Civico e Popolare -
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