Il voto sul Bilancio comunale rappresenta il momento più importante della vita amministrativa di una città. Si programma, si assegnano le priorità, si organizzano i servizi e si cerca di porre riparo ai guasti del passato. Tanto più in un periodo di crisi e di sempre più pesanti tagli alle Amministrazioni comunali. Inutile sottolineare come la nostra sia una città che naviga a vista, che annaspa in una crisi sempre più profonda. E’ utile far notare come, chi dirige questa nave, sia probabilmente confuso e/o disinteressato delle reali condizioni in cui versa la città. Sarebbe stato opportuno cercare di aprire una discussione, lunga ed articolata, con tutta la città. Sarebbe stato opportuno ascoltare le organizzazioni politiche e sindacali, le associazioni, i professionisti, per costruire quel percorso comune che, pur se da sempre invocato a causa del persistere della crisi, non è mai stato avviato. O meglio: l’Amministrazione lo invoca traslandolo in un semplice “votate quello che noi abbiamo deciso“...E cosa hanno deciso? Quale percorso hanno avviato? D’assegnare 0 euro alla cultura? Di destinare solo 14 mila euro al turismo? Di gravare pesantemente, ancora una volta, sulle spalle dei cittadini e di non avviare nessuna azione contro chi evade? trasparenza e chiarezza sono parole sconosciute al vocabolario dell’Amministrazione comunale. Come si spiega la nomina di un Assessore al Bilancio, professionista valido per carità, che era andato via sbattendo la porta e denunciando l’incapacità, o peggio, della Giunta? Come si giustifica il trasferimento del comandante dei V.U.? E potremmo continuare... Ed allora ci sembra naturale che ci sia il voto contrario rispetto ad un bilancio che non è adeguato ai bisogni della città. Inadeguatezza che si evince soprattutto dal degrado percepito fisicamente in tutta la città ed in particolare a Schiavonea. Dov’è l’impegno per la stagione turistica? Nei fetori che salgono dai cassonetti? Nelle iniziative che si tengono a Cassano Allo Jonio? Nei cantieri incompleti del lungomare? Quel poco che c’è, è frutto della volontà di qualche associazione o singolo cittadino che si inventa, con passione e testardaggine, una qualche iniziativa che da una piccola sferzata all’apatia dell’estate coriglianese. Potremmo scendere nel dettaglio di una TARI che rappresenterà un salasso per chi paga le tasse tra mille sacrifici, potremmo discutere di come sono spese le poche risorse presenti, ma sarebbe una ripetizione di questioni largamente annunciate e puntualmente verificatesi. Corigliano è sotto gli occhi di tutti. Il valore di chi ci amministra anche. Le discussioni che appassionano il Consiglio Comunale sono anch’esse chiare e riportano sempre all’edilizia ed agli interessi economici di pochi. La città può trarre le proprie conclusioni con estrema facilità.
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