CORIGLIANO-ROSSANO: PALAZZO DELLE CLARISSE, INTERVISTA ALL’ASSESSORE TURANO
Si mantiene alta l’attenzione dell’amministrazione guidata dal sindaco Flavio Stasi, verso il centro storico e i suoi beni architettonici
 
mercoledì 5 agosto 2020 18:46
 
Corigliano-Rossano: Palazzo delle Clarisse, intervista all’assessore Turano

Si mantiene alta l’attenzione dell’amministrazione guidata dal sindaco Flavio Stasi, verso il centro storico e i suoi beni architettonici. L’ assessore Anna Maria Turano, che ha al suo attivo anche la delega ai centri storici, ha tre le priorità il Palazzo Delle Clarisse, che comprende anche l’ex Pretura che è parte integrante del complesso monastico. Antico, esteso e suggestivo, il palazzo delle Clarisse (dal nome dell’ordine di suore di clausura che lo ha abitato per quattro secoli) sicuramente, insieme al maestoso e vicino Castello Ducale, è il simbolo della memoria storica della città, area ausonica. Il convento delle Clarisse attende la fine dei lavori di ristrutturazione fermi al 2015, con l’ultimo intervento infrastrutturale fatto dalla giunta che guidava quello che ancora era il comune di Corigliano Calabro, capeggiata dal sindaco Giuseppe Geraci. Da allora, tra la fase di transizione verso la fusione, il commissariamento e l’insediamento della nuova amministrazione, sull’ antico monastero ancora nessun progetto specifico è partito. Pagati dal 2015 al 2018 le rate alla ditta aggiudicatrice dell’appalto di restauro e gli incentivi al personale interno coinvolto per la fase fino all’aggiudicazione dei lavori. Il tutto per un totale di euro 10.022,99 tra personale amministrativo e tecnico, e 776.858,70 alla ditta che era riuscita a sgominare i concorrenti aggiudicandosi l’appalto per 991.120,67. Con la deliberazione di giunta del 2013 fu approvato il progetto esecutivo relativo ai lavori di restauro e di recupero dell’imponente monastero, per il potenziamento delle funzioni integrate del sistema museale territoriale, del centro di sostegno alle attività turistiche (servizi albergo diffuso) e dei servizi pe attività ricreative nel centro storico, per un importo di 1.613.944,98 finanziati da fondi CIPE. Insomma sembrerebbe che la maggior parte dei soldi siano stati incassati dalla ditta. Preda in questi anni di atti di vandalismo, la porta di ingresso divelta da ignoti lasciando il vecchio convento alla mercè di chiunque pronto a razziare quanto possibile. I diversi tentativi di furto sono stati segnalati puntualmente anche alle forze dell’ordine, mentre l’amministrazione per evitare ulteriori azioni di saccheggio, ha preferito sbarrare letteralmente le porte, saldandole a fuoco. Un’azione estrema, segno quasi che l’amministrazione voglia, pilatescamente, serrare così questa storia. Niente però sembra essere più lontano dalle reali intenzioni, assicura la Turano, che spiega anche le ragioni che hanno portato allo stand by dei lavori, che dopo qualche decennio di interventi non sono riusciti a restituire ai coriglianesi la fruizione della struttura. Anna Maria Turano racconta, che se a oggi i lavori sono fermi è solo per mere ragioni di carattere burocratico. “Sto mantenendo accesa l’attenzione, tanto che ho chiesto anche una relazione agli uffici sullo stato dei luoghi. I lavori sono fermi a seguito di una variante apportata al progetto iniziale, che ha rallentato i finanziamenti alla regione, ma presto dovrebbero riprendere” rimarca Turano, che chiarisce “la ditta finirà i lavori, non ci sono problemi se non quelli burocratici”. Ed è sempre l’ assessore che argomenta le ragioni che hanno portato a serrare in modo drastico la porta d’ingresso del complesso monastico “a seguito dell’ ennesimo tentativo di furto è stata saldata la serratura in modo provvisorio. È successo la sera del aprile scorso, ma appena riprenderanno i lavori ovviamente verrà rimossa”.
LA SCHEDA:
Il complesso delle Clarisse è il più antico dei monasteri del territorio comunale, e le suore di clausura lo hanno abitano fino agli inizi degli anni venti. Della struttura era parte integrante anche la chiesa di Santa Chiara, sulla cui parte alta sono ben visibili le grate dalle quali le suore ascoltavano la messa. Successivamente fu adibita a scuola primaria. Un complesso monumentale di oltre 2000 mq, su cinque piani. I lavori di restauro sono stati abbandonati ormai da anni. Alcune persone che abitano nei pressi delle Clarisse, raccontano di diversi suppellettili portati via, nel tempo, insieme a materiali inerti. L’ultima stranezza in ordine di tempo, riguarderebbe lo spostamento degli infissi che sarebbero dovuti essere installati nelle struttura. Scaricati, rimasti all’interno, sarebbero stati poi ricaricati e portati via. Si tratta forse di leggende metropolitane, di un chiacchierio di vicinato, ma di certo c’è che i lavori non sono finiti e sembra non riprenderanno a breve

Antonella Balestrieri

Fonte: Gazzetta del Sud
 

 
   
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