A cento metri dalla mia abitazione c’è la chiesa parrocchiale, dimensionata nella struttura, ma umanamente accogliente. Da essa tante voci mi giungono puntuali: la campana, il coro, e, a volte, anche qualche tratto d’una accorata omelia. Sono segni che mi appartengono ormai e che, spesso, attendo come piacevole incontro. Mi recano l’alba e il tramonto, in ogni tempo, e mi persuadono ora all’Impresa, ora a una tregua.
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