Il compianto Giorgio Faletti, con il brano “Signor Tenente”, denunciava, attraverso la voce di un carabiniere, le condizioni lavorative delle Forze dell’Ordine italiane, in un periodo particolare, quello delle stragi dei primi anni 90. Dopo l’episodio della Caserma di Piacenza, qualcuno, di cattivo gusto, ha cominciato ad “andare contro” alle forze armate, in particolar modo i carabinieri. Chi ha sbagliato è giusto che paghi, ma non possiamo gettare fango sul “glorioso” corpo dell’Arma dei Carabinieri e tutte le Forze dell’Ordine. Oltre a punire i colpevoli, indegni d’indossare questa gloriosa divisa, è urgente, come ha ribadito l’Ordinario Militare, Mons. Santo Marcianò, adottare le misure legali più giuste e dure, necessarie a proteggere la comunità civile nonché tutti gli uomini e donne delle Forze Armate e Forze dell’Ordine. Ricordare il lavoro che le Forze dell’Ordine svolgono quotidianamente sul territorio della Sibaritide, territorio difficile, ma dove viene sempre garantita la presenza dello Stato, attraverso l’opera di tutte le Forze Armate. “Se chi ci ammazza prende di più di quel che prende la brava gente”.Lo sconforto e la Rabbia sono dei tratti distintivi di questo brano, ma, alla fine, a prevalere è l’orgoglio. L’orgoglio di essere dalla parte della giustizia, di essere corretto e onesto e di non arrendersi di fronte alle offese e alle ingiustizie della società. W i Carabinieri, W tutte le Forze Armate e Forze dell’Ordine!