“Carissimi concittadini e carissimi clienti del lido nettuno, ancora una volta ci ritroviamo ad essere vittime di un sistema giuridico un po’ contorto. Ormai tutti conoscono la nostra vicenda giudiziaria, il tutto inizio’ il 23 agosto del 2019 quando si presentarono di prima mattina, decine e decine di militari della Polizia di Stato con la Capitaneria di Porto ad operare un sequestro privo di ogni fondamento accusandoci di essere senza alcuna licenza demaniale, accusa che cadde giustamente in data 25 settembre 2019 dove in sede del Tribunale del Riesame dimostrammo di avere tutti i titoli concessori”. “Successivamente la Procura di Castrovillari ci accusava di non aver registrato il pagamento del titolo concessorio presso l’Agenzia delle Entrate e che quindi il titolo non era più valido ed anche qui abbiamo dimostrato che non era vero perché il titolo era regolarmente registrato presso l’Agenzia delle Entrate. I primi di giugno dell’anno in corso, con tanti sacrifici e disagi dovuti dalla totale ostilità nei nostri confronti da parte della Procura di Castrovillari – scrivono i titolari – ci apprestiamo a preparare la nostra spiaggia, come tutti sanno in questa epoca di covid 19 tutte le udienze vengono rimandate invece tutto ad un tratto a noi ci viene notificato un ricorso in Cassazione da parte della Procuratrice di Castrovillari verso di noi, la Cassazione accoglie e rimanda al Riesame di Cosenza in data 29 luglio 2020 e cosa ancora più strana l’udienza viene anticipata al 20 luglio ed il collegio del Riesame viene cambiato, sembra che tutti siano perfettamente d’accordo”. “Qua viene il bello: – proseguono – ci viene contestato il fatto che il titolo non è valido perché nell’anno 2008 come prevede la normativa nazionale demaniale veniva rinnovato automaticamente per 6 anni nonostante noi abbiano anche chiesto il rinnovo lo stesso, invece la Procura applica la normativa Bolkestein che prevede un iter amministrativo diverso ma anche qui i nostri legali smontano l’accusa ed in seguito la Procura se ne inventa un’altra nuova, ossi che i canoni dal 2008 in poi non sono stati pagati e l’iter amministrativo seguito dal Comune è errato. I canoni sono sempre stati pagati da noi tutti gli anni, compreso il 2020, con relativo rilascio di nuova concessione per il posizionamento di Chiosco Bar Bagni e Infermeria, nonché un ampliamento come da Ordinanza Sindacale del 16.06.2020, ad oggi perlopiù vorremmo sapere dalla Procura di Castrovillari se l’iter seguito dal Comune che è lo stesso seguito per tutti i lidi di Corigliano Rossano è sbagliato allora dovrebbe essere sbagliato per tutti, perché è solo il lido nettuno oggetto di indagine e gli altri no, ma sopratutto trattandosi di una vicenda prettamente amministrativa perchè hanno adoperato un sequestro penale che non è assolutamente previsto dalla legge”. “Invitiamo pubblicamente la Procura di Castrovillari e l’Amministrazione del Comune di Corigliano Rossano a fare chiarezza su questa situazione e se siamo in torto, cosa molto improbabile, allora dovranno essere revocate tutte le licenze del comune di Corigliano Rossano, altrimenti non ci resta che dedurre che questa è un’azione contorta e punitiva solo nei nostri confronti. La cosa più triste di questa vicenda per l’ennesima volta è che oltre 300 famiglie e giovani rimangono senza una spiaggia, che il lido più ambito di Corigliano ancora una volta viene ingiustamente colpito ma ancor di più che tre famiglie gestori del lido rimangono con uno sgravo economico abbastanza notevole e che diversi lavoratori rimangono senza un lavoro. In questo momento pensiamo a tutti sacrifici compiuti dal nostro amato papà che svaniscono nel nulla, a tutti i nostri clienti ma sopratutto penso ai nostri figli e nostro nipote che stamattina con le lacrime agli occhi ci dicevano “adesso si prendono il nostro nettuno”. |