In vita mia ho partecipato solo due volte ad un bando pubblico di selezione per ingegneri nella Pubblica Amministrazione. Una prima volta nel lontano 2002-2003, nell’allora Comune di Corigliano. Una voce saggia ma inascoltata mi disse: “Nilo e’ inutile che partecipi, tanto i 5 posti andranno ad altrettanti coriglianesi”. E cosi’ fu. O meglio vinsero 4 coriglianesi ed un “forestiero”, ma sposato con una coriglianese. Andate a verificare, non dico fesserie. La seconda volta e’ storia recente, anno 2020, selezione per Dirigente del Settore Lavori Pubblici a tempo determinato nel Comune di Corigliano Rossano. Me ne stavo beato nel mio ruolo di Dirigente del Settore Lavori Pubblici del Ministero degli Affari Reali dell’Oman e Direttore dei Lavori dell’Oman Botanic Garden, quando fui “indotto” a partecipare dalla voce trascinante e carismatica di qualcuno che mi diceva che l’aria era cambiata e che finalmente la MERITOCRAZIA avrebbe avuto la meglio. Cosi’ davanti a criteri oggettivi del bando di selezione pensai di cedere alle sirene del ritorno in patria, seppur perdendo una posizione di prestigio e ben piu’ remunerativa come lo e’ il mio attuale ruolo. Il bando recitava pressapoco cosi’: “Il candidato deve possedere un’ottima capacità gestionale e manageriale, leadership, preparazione tecnico-specialistica su tutti gli aspetti, anche normativi ed organizzativi, che afferiscono gli ambiti di competenza del Settore Tecnico Lavori Pubblici” “La posizione di lavoro, oggetto della ricerca, è caratterizzata da rilevante prestigio e comporta la direzione di una struttura articolata, preposta al coordinamento e alla gestione dell’attività tecnica dell’Ente”. “Programmazione e gestione opere pubbliche, espropri, gestione amministrativa e tecnica dei lavori; Project Management - organizzazione e gestione del lavoro per progetti, Esperienze gestionali e manageriali, tenuto conto anche delle risorse umane e finanziarie eventualmente amministrate; e ovviamente ottima conoscenza della LINGUA INGLESE” in pratica sono anni che qui in Oman faccio le stesse cose richieste dal bando di Corigliano Rossano, in una struttura ben piu’ articolata e complessa di quella di un comune. Infatti appena giunto alla mia postazione mi fu affidato l’incarico di seguire la fase preliminare della gara d’appalto dell’Oman Botanic Garden e di elaborare la “griglia di assegnazione” del mega appalto di 312 milioni di euro. Un griglia basata su parametri tecnici e finanziari in modo da assicurare la massima oggettivita’ ed imparzialita’, stabilendo valori numerici ben definiti ad ogni singolo requisito del bando, lasciando praticamente poco o nulla alla discrezionalita’. Un faticoso lavoro a monte per evitare problemi a valle. Nei mesi che precedettero l’inizio dei lavori ho inoltre elaborato il MODELLO ORGANIZZATIVO DELL’UFFICIO TECNICO, composto da 45 tra ingegneri ed architetti, ed 80 tra botanisti e paesaggisti, che avrebbe poi gestito l’opera pubblica al momento piu’ importante dell’Oman, e stabilito procedure e protocolli per la Direzione Lavori che andavamo ad assumerci in proprio come Ufficio Tecnico del Ministero, perseguendo le “best practices” del Project Management Professional, ossia dei metodi di organizzazione e gestione del lavoro e dei progetti, ormai note a livello mondiale. Le attivita’ che ho appena descritto sono quelle tipiche di un Dirigente, ed erano i requisiti del bando di Corigliano Rossano, oltre anche al requisito della conoscenza della in lingua inglese, che parlo quotidianamente da 20 anni a questa parte. Allora ho accettato di partecipare, magari per cancellare la macchia dell’incivile barbarie di 20 anni prima, quando il requisito occulto ma necessario per vincere un concorso non era la preparazione o il curriculum, bensi’ l luogo geografico di nascita ed dialetto che si parlava. Mi sono detto, ma si’, forse le cose sono davvero cambiate, forse la MERITOCRAZIA, tanto strombazzata dai palchi elettorali, magari stavolta verra’ applicata per davvero e la selezione avverra’ alla luce del sole, con una valutazione trasparente dei requisiti dei candidati. Ed invece mi trovo, mio malgrado, al centro di polemiche da “gafio”, coinvolto in discussioni social e sui media, a cui ovviamente non partecipo, di bassissimo profilo, basate ancora una volta, come 20 anni fa, su quale lato del Cino dovrebbe essere nato il prossimo Dirigente del Settore Lavori Pubblici del Comune di Corigliano Rossano. Per quanto mi riguarda mi tiro fuori da questo marasma di lotte intestine, che non ho scatenato io e dalle cui mi voglio tenere lontano mille miglia. Non mi interessano gli equilibri di potere politici, non ho padrini politici e non sono in mezzo ad una strada. Lascio ad altri queste sterili e puerili attivita’, insensate e senza un reale costrutto. Non mi interessa essere Dirigente di parte, sia essa politica o geografica. Sono solo interessato ad apportare, se lo si vorra’, idee, progetti, esperienze e visioni internazionali alla costruenda Terza Citta’ della Calabria, ma solo per l’amore profondo che mi lega alla mia terra, perche’ se avessi dovuto decidere solo con il raziocinio, tutto cio’ non avrebbe avuto senso. Il resto e’ fuffa. Ma ci sono degli elementi sui quali non transigero’, e sono la trasparenza e l’imparzialita’. Accettero’ ogni scelta che verra’ fatta a patto che si dimostri pubblicamente che il candidato vincente abbia requisiti migliori dei miei. E’ semplice farlo, i requisiti sono quantificabili con un numeretto ed i curriculum dei candidati possono essere resi pubblici. Cio’ che non accettero’ mai, e’ che per qualcuno dei candidati tali requisiti non sussistano nelle determine serali e poi appaiono, come per magia, nelle determine della mattina dopo. Se la selezione non avverra’ secondo metodi trasparenti, meritocratici e senza commistioni di sorta, non mi fermero’ davanti a nessuno.
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