n particolare, le sere del 7,8,9,10, Piazza del Popolo (l’Acquanova) e Piazza Vittorio Emanuele (‘A Gghjazza) venivano “sfarzosamente illuminate con gagliardetti e stemmi Sabaudi, contornati da una infinità di lampadine elettriche”. |
“Il Popolano” n. 2 del 15 gennaio del 1930 dedicava molto spazio alle nozze, celebrate l’8 gennaio del 1930 nella Cappella Paolina del palazzo del Quirinale, di Umberto di Savoia, figlio del re Vittorio Emanuele III e di Elena del Montenegro, con la principessa Maria José, figlia del re Alberto I del Belgio e della regina Elisabetta. Un avvenimento molto importante per la nazione, ma anche per la nostra città, che fin dal 5 gennaio si imbandierava con vessilli italiani e belgi. In particolare, le sere del 7,8,9,10, Piazza del Popolo (l’Acquanova) e Piazza Vittorio Emanuele (‘A Gghjazza) venivano “sfarzosamente illuminate con gagliardetti e stemmi Sabaudi, contornati da una infinità di lampadine elettriche”. A questa notizia seguiva, in tono minore, quella della nomina di don Giovanni De Riseis (duca di Bovino) a Podestà di Napoli. A tale proposito, così il poliedrico don Ciccio Dragosei scriveva: “Noi siamo lieti ed orgogliosi di porgere da queste modeste colonne di giornale, all’illustre Signor Duca, i sensi della nostra ammirata deferenza, e di compiacerci col Governo Nazionale, che riconosce nelle cariche pubbliche il più alto punto al quale possa innalzarsi la dignità umana” Infine, poche altre notizie, compresa quella dell’immancabile programmazione dei film del Cinema Italia, chiudevano il giornale. Per leggere tutto il quindicinale, basta un click: https://www.coriglianocal.it/come-eravamo/correva-l-anno/1930/
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