No alla “passerella“, va rispettata la volontà popolare referendaria. ‘’Grazie dell’invito, ma rinuncio alla ‘’ passerella’’ offerta dalla ‘’fase di ascolto’’ : cosi’ ho risposto alla presidente della Commissione consiliare Statuto. ’’Mi sarei aspettato che prendesse forma e sostanza – ho sottolineato nella risposta - lo ‘’spirito costituente’’ dettato da un referendum popolare , invece e’ stato vanificato con la nomina di una commissione, peraltro non paritaria tra maggioranza ed opposizione, e che ora fa ricorso alla ‘’fase di ascolto’’ e si e’ guardata bene dal dare un’indicazione, seppur di massima, sui valori e principi sui quali articolare le ‘’regole’’ statutarie. Evidentemente la commissione consiliare ha ritenuto di riempire il ‘’vuoto’’ con l’affiancamento di una commissione tecnico-scientifica dove e’ presente un professore Unical di economia che e’ stato vicepresidente della giunta regionale guidata da Loiero ed insieme hanno avviato, con la drastica riduzione da 11 a 5 delle Unita’ sanitarie locali, la “deriva“ della sanita’ che attraverso il decentramento tutelava le esigenze del territorio. Ed il decentramento al pari della partecipazione e’ un principio connaturato alla strategia della fusione che non puo’“ non trovare giusta e significativa collocazione nello statuto del nuovo Comune. Ed il professore dell’Unical non mi sembra abbia operato, quando ha avuto competenze di governo del territorio, in tal senso. Nessuna indicazione, dunque, su come declinare i valori-principi, peraltro ‘’garantiti’’ dalla normativa nazionale, di DECENTRAMENTO, di SUSSIDIARIETA’ ,di PARTECIPAZIONE connessi con l’esercizio della sovranita’ popolare e legati all’organizzazione dei servizi sul territorio, alla ‘’macchina amministrativa’’ che non precedono, semmai seguono, l’istituzione di organi di gestione territoriale ( i Municipi), eletti a suffragio universale. Nessuna traccia sugli indirizzi di partecipazione dei cittadini: referendum consultivo con modalita’ di voto on line; l’istituzione, in ciascuna contrada e/o frazione del territorio, di una Consulta, con rappresentanti nominati dalle organizzazioni della produzione, del lavoro, delle professioni e dell’associazionismo; una partecipata riformulazione delle ‘’politiche sociali’’, intesa ad introdurre un modello sostenibile, efficace ed efficiente, rispondente ai bisogni emergenti, ovvero un Welfare territoriale che dal modello disTributivo, risorse allocate nei vari servizi ed interventi, passi ad uno produttivo, in grado di generare risorse proprie; il bilancio partecipato, ovvero il coinvolgimento degli organi territoriali, sin dalla fase di elaborazione, alle scelte di politiche pubbliche socio-economiche, in particolare, appunto, di bilancio nonche’ ai piani di razionalizzazione dell’imposizione fiscale vincolati alla qualita’ dei servizi e associati all’introduzione del ‘quoziente famigliare’; l’allocazione dei finanziamenti statali e regionali derivanti dalla fusione, insieme con i trasferimenti erariali in conto capitale, in un fondo per gli investimenti e per migliorare in qualita’ e quantita’ i servizi. Le ‘’passerelle’’ per la ‘’fase di ascolto’’ non mi interessano’’, ed ho cosi’ concluso: ‘’ Sono stato il promotore, da Sindaco della citta’ di Rossano, della fusione con la citta’ vicina ed amica di Corigliano, accompagnandola con un progetto di sviluppo sostenibile per il territorio. E’ questa la strada che voglio continuare a percorrere nel rispetto della volonta’ popolare che si e’ espresa nel referendum del 22 ottobre del 2017. La ‘Carta costituzionale’’ del nuovo Comune dovra’ segnare ,come pietre miliari, quella strada nel rispetto delle identita’ delle due Comunita’. Mi troverete, se ci sarete, a percorrere questa strada’’ . GIUSEPPE ANTONIOTTI già sindaco di Rossano |