E’ bastato meno di un anno per trasformare quella che doveva essere una “buona giornata” in una “giornata da dimenticare”. Avrei voluto non riconfermare i miei dubbi, ma il nostro “giovane” sindaco in questo continua a non aiutarmi, anzi. Basta leggere attentamente il TUEL per apprendere quante siano le prerogative che spettano ad un sindaco, ma non abbastanza perché agisca come se fosse un podestà. Proprio da lui, però, ci riesce difficile accettare vecchie prassi amministrative come se fossero legittime. La legge Bassanini e’ chiara nel definire i ruoli all’interno dell’ente, ma sembra che lui li stia oltrepassando ad oltranza . Il giovane sindaco, quello votato perché esprimeva il cambiamento, non può usare metodi radicati dalla vecchia e malsana politica del passato. Molti vecchi sindaci, infatti, ci hanno abituato a tristi copioni, dove ogni volta, di giunta in giunta, si ripetevano le solite interferenze forzate sia su funzionari che su dirigenti, ordinando loro, “mai per iscritto”, di adempiere a diversi compiti come se fossero dipendenti di un’azienda privata. Un meccanismo che obbligava chiunque ad obbedire per compiacere il sindaco “padrone”. Così accade anche oggi che nel Corpo di polizia municipale della nostra città il vice del comandante firma atti che potrebbe fare solo in assenza del capo-settore. Quindi è evidente che nulla e’ cambiato, anzi di male in peggio. Però ‘ non posso fare a meno di chiedermi: perché? Un giovane sindaco con una brillante carriera davanti a sé, perché calpesta o consente ad altri di calpestare le regole, fingendo anche di non sapere nulla? Io credo che i cittadini abbiamo diritto ad avere delle spiegazioni. Noi vogliamo continuare a credere in questo sogno della fusione ma certi atteggiamenti davvero non aiutano. La sua età non può essere uno scudo verso ripetuti errori che sanno di astuzie calcolate . Se il sindaco ha delle perplessità sulla professionalità del comandante che lo dica, assumendosene la responsabilità . Esiste ancora una democrazia e ad essa bisogna sempre guardare. Il campanilismo lo lasciamo ad altri purché si faccia chiarezza su una situazione che sicuramente sta contribuendo a distruggere un sogno che tanti hanno votato con un referendum, ma che lui sta trasformando purtroppo in un incubo. A questo punto un dubbio mi sorge spontaneo: non sarà che il giovane sindaco nasconde un cuore così tanto campanilista da portarci lui stesso alla fine della fusione? Ai posteri l’ardua sentenza.
Marika Reale (segreteria regionale Lega Salvini Calabria) |