Lunedì 8 giugno, alla presenza del Commissario Cittadino UDC Carlo Di Noia e del Commissario Cittadino del Centro storico di Corigliano Alfonso Pietro Caravetta, si è tenuta la riunione di avvio delle attività dello stesso Comitato, presso lo Studio dell’Avv. Fulvio Campolo. Non è un caso che tale momento politico si sia realizzato lo stesso giorno dell’insediamento della istituita Commissione Consiliare che avrà il compito di redigere lo Statuto della Città di Corigliano Rossano e che, nella sua prima seduta, ha eletto Presidente la Consigliera avv. ssa Maria Salimbeni, alla quale vanno i nostri più sentiti auguri di buon lavoro. Ce n’è assoluta necessità! In un tempo, infatti, in cui si assiste alla perdita di valori sociali, allo sradicamento della memoria e all’abbandono dei centri storici, siamo tutti chiamati responsabilmente a confrontarci con il presente, rimettendo al centro dell’elaborazione civile e politica quei processi culturali dell’esistenza e della memoria storica. Non vi potrà essere alcun futuro senza una rielaborazione del nostro passato storico. Da qui la necessità di attivare un percorso politico che veda coinvolti gli attori attivi del territorio, per conseguire un processo democratico di partecipazione e di ascolto, istituto ineludibile per redigere la Carta statutaria della nuova Città che rappresenterà il riferimento di valori condivisi ed intergenerazionali. Il Comitato UDC del Centro Storico di Corigliano, si è confrontato, pertanto, su diverse questioni di carattere politico e territoriale dove non sono mancati spunti di riflessione. Innanzitutto, non vi è alcun dubbio che esista un legame indissolubile tra lo Statuto della Città e i due Centri storici cittadini. I primi punti o principi che difatti verranno ad essere contemplati nel nuovo Statuto riguardano appunto gli aspetti sociali, identitari e della memoria storica. Nello Statuto attuale e vigente, cioè quello della ex Città di Corigliano Calabro, questi valori sono esplicitati per gran parte nell’articolo 2 - Autonomia; nell’articolo 3 – Sede e territorio, nell’articolo 4 - Stemma, Gonfalone, Bandiera, Fascia tricolore. Altre questioni rilevanti: come vogliamo che si chiami la Città? Riusciremo a far convivere i due nostri Santi Patroni? Dove vogliamo ubicare la Sede municipale e legale del nuovo Comune? Vogliamo davvero i municipi? Le circoscrizioni saranno elettive? Dove allocare gli uffici? Dove celebrare il Consiglio comunale? Quale sarà l’emblema cittadino ed il suo gonfalone? Come si chiameranno i cittadini di questa Città? Per tali questioni ed altre anche più impellenti, quali la salvaguardia del Centro storico e del suo inestimabile patrimonio culturale, la popolazione ha il dovere di partecipare. È imperativo farlo. Per questi motivi, sulla base di quanto emerso nel corso dell’incontro, il Coordinamento UDC del Centro storico di Corigliano denuncia lo stato di degrado e depauperamento culturale, sociale e religioso avvenuto negli ultimi 30 anni di politica coriglianese, causato da una politica dell’interesse particolare, rivolta alla speculazione ed alla sottrazione del patrimonio comunale, a danno della comunità tutta, situazione ulteriormente peggiorata nel corso dell’ultimo anno, per l’inattività politica ed amministrativa da parte dell’attuale Giunta. Tutto ciò ha prodotto un conto salatissimo in termini sociali, di democrazia e di cultura, anche religiosa, considerato che anche gli edifici di culto, musei organici alla città antica, soffrono un abbandono dovuto alla carenza di fedeli, di residenti e di nuove famiglie. Problema analogo per i diversi edifici restaurati e non restituiti alla comunità tra i quali ricordiamo, l’ostello della gioventù, Il complesso monastico delle Monachelle o di Santa Chiara, San Domenico, parte di Palazzo Bianchi. La Città storica, secondo il Comitato UDC del Centro Storico di Corigliano, deve essere urgentemente riqualificata attraverso un chiaro indirizzo politico di defiscalizzazione, con un progetto globale di Albergo diffuso, sostenuto da specifiche forme d’incentivi per il recupero delle antiche abitazioni, e di strumenti quale un Piano di Marketing per promuovere le attività commerciali, con un rilancio, pertanto, supportato da politiche residenziali innovative e di economia turistica. Certamente Corigliano abbisogna di un piano di recupero o paesaggistico che riveda l’area storica, di una toponomastica dove i nostri figli potranno leggere i nomi dei nostri uomini e donne migliori e ricordarli come personalità che hanno dato lustro a questi luoghi. Il Comitato UDC del Centro Storico di Corigliano sottolinea, quindi, come l’avvio della Commissione Statuto sia la base per una piena consapevolezza della necessità che la nuova Città si fondi effettivamente sulle radici storiche, culturali, architettoniche, sociali, economiche della parte abitata più antica. Sulla base dell’esito dell’incontro, il Comitato conferma la sua piena disponibilità a collaborare con le Istituzioni Comunali, ma anche con le associazioni, i movimenti e i cittadini che hanno a cuore il rilancio del Centro Storico, con azioni politiche utili a svolgere un ruolo di sentinelle vigili delle nostre radici.
COMITATO UDC CENTRO STORICO CORIGLIANO |