Non sappiamo quale sarà l’evoluzione della pandemia. Gli scenari potrebbero essere tre: l’epidemia si arresta con l’interruzione della trasmissione da persona a persona; si verifica una nuova ondata epidemica in autunno; persiste un basso livello di trasmissione. Abbiamo superato, e bene, la fase 1, cioè quella epidemica, attraverso le misure di lockdown, ovvero con la chiusura totale. 110 casi nell’area ionica e, attualmente solo 9 positivi. Ora dobbiamo affrontare la fase 2, della riapertura. E volendo essere ottimisti, potrebbe essere per il Sud un’occasione di crescita e di riscatto. Ma dobbiamo stare attenti. Se la fase epidemica ha visto il Nord, e la Lombardia in particolare, come area di sperimentazione ( non andata troppo bene), probabilmente dal 3 giugno saremo noi l’area geografica in cui si faranno esperimenti per valutare l’evoluzione della situazione. L’impatto turistico, la ripresa del commercio, i (pochi) trasporti, saranno studiati proprio da noi, che saremo tra i primi a riaprire. Per questo dobbiamo essere pronti ad affrontare ogni possibile evenienza, sapendo che, nonostante il tempo trascorso, ci sono ancora in giro persone positive, ipoteticamente infettive. Per limitare quindi possibili recrudescenze, dobbiamo agire su due linee: 1) essere pronti ad individuare, testare e isolare i casi e a mettere in quarantena i contatti. Ciò significa fare il tampone al primo sintomo, il prima possibile. Quindi mantenere attiva e funzionante, come una forza di intervento rapido, almeno una squadra di operatori nell’area ionica, avendo un laboratorio capace di fornire risposte in tempi brevi; 2) mantenere le misure di distanziamento, chiedendo ai gestori di bar, ristoranti, lidi, hotel e residence, piscine, ecc. di mettere in atto tutto quanto previsto dalle linee guida governative, recepite dalla Regione, per la prevenzione del contagio. Inutile aggiungere: non formale applicazione della legge, non carte, ma ragionata adozione di tutte le misure utili ad impedire la trasmissione del virus, evitando gli eccessi. Per questo nei prossimi giorni la nostra attenzione si concentrerà sull’ aiuto concreto alle imprese, per la corretta applicazione delle misure preventive, pur continuando a seguire i casi fino all’obiettivo 0. Domani vi aggiornerò su alcuni risultati, non arrivati stasera, e saremo a Corigliano-Rossano per continuare il monitoraggio del territorio.
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