Mentre i cittadini calabresi stanno vivendo la grave emergenza sanitaria, hanno vissuto ristretti con sacrificio nelle proprie abitazioni per tre mesi circa; mentre è ancora vivo il dolore per i morti da coronavirus; mentre gran parte del popolo è disperato per la propria condizione economica, commercianti e operatori economici soffrono la crisi e vivono fortemente preoccupati per il futuro incerto, i nostri consiglieri regionali pensano che è il momento giusto per approvare all’unanimità senza batter ciglia la legge sui loro . Una decisione assunta su proposta firmata da tutti i capigruppo di maggioranza e di minoranza, approvata in pochi minuti, senza alcuna discussione, nessun intervento, nemmeno del relatore Giuseppe Graziano, che avrebbe dovuto illustrare la legge, limitandosi ad un laconico . Una legge bipartisan votata in due minuti da maggioranza e opposizione spiegata come «Correzioni formali alla disciplina di trattamento di reversibilità e indennità di fine mandato» e fatta passare come senza aumenti di spesa per le casse del Consiglio Regionale, ma proprio così non è. In realtà, punto centrale è la modifica dell’articolo 7 comma 4 della legge regionale n. 13 del 2019, che non consentiva la contribuzione volontaria al consigliere regionale, nel caso in cui la sua elezione fosse stata annullata. Adesso con la nuova legge di modifica basta anche un solo giorno in carica e si possono versare,per ottenere il vitalizio, i contributi per tutta la legislatura. Una norma salva pensioni di cui potranno beneficiare i consiglieri, la cui elezione potrebbe essere annullata, stante il numero cospicuo di ricorsi presentati dopo le regionali del 26 gennaio, nonché in caso di fine legislatura anticipata. Ma il pensiero va oltre, forse c’è chi pensa che candidandosi alle prossime elezioni al Parlamento ed eletto, potrebbe continuare a versare in sede regionale i contributi, per cumulare o quanto meno conseguire il vitalizio parlamentare nel massimo della percentuale consentita. Stupore e dissenso maggiori sono rivolti dal Pd locale nei confronti dei consiglieri dello stesso partito democratico. Da tale loro decisione prendiamo tutte le distanze possibili! Ci saremmo aspettati che, al primo consiglio regionale, per la grave situazione economica calabrese, la discussione si fosse concentrata sulla crisi delle imprese, su come sostenere il commercio e le famiglie, come utilizzare i fondi straordinari statali e Europei insieme alla grossa giacenza di soldi nelle casse della regione, ad oggi non spesi. Il PD locale è impegnato in un processo di rinnovamento nel modo di fare politica, continueremo a batterci per questo e facciamo appello al Presidente della Repubblica, al quale chiediamo di intervenire a tutela dei cittadini calabresi, ma sollecitiamo anche il commissario regionale e provinciale di Cosenza del PD a prendere netta e decisa posizione su questa vergogna.
Partito Democratico Circoli Rossano- Corigliano Scalo- Schiavonea
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