Non posso non intervenire per integrare garbatamente lo scritto rappresentante del territorio in Parlamento che ha deciso, certamente sollecitato dalla propria base, di intervenire sulla questione della unificazione degli uffici comunali, processo avviato prima dell’emergenza covid-19 e sul quale ritengo che l’Amministrazione Comunale sia francamente in ritardo. Conoscendo l’attenta attività della senatrice Abate sono certo che determinate considerazioni siano state espresse in maniera forse troppo avventata e con l’ausilio di informazioni particolarmente parziali. Non credo, infatti, che un qualsiasi eletto in e per un intero collegio possa fare valutazioni parziali o distinzioni tra zone, aree fascicoli, tutti parimenti importanti, se non basandosi su narrazioni inconsapevolmente travisate. È bene sapere, dunque, che i corridoi dell’attuale sede centrale, prima dello spostamento prossimo a Palazzo Bianchi, fino alla scorsa settimana erano pieni di tristi fascicoli ammassati, poggiati seppur ordinatamente e con l’occhio di chi li conosce ad uno ad uno, sul pavimento. Prendo atto che per molti si tratta di fascicoli di serie B sul cui destino nessuno si è interrogato, orfani di senatori e movimenti rivoluzionari pronti ad imbracciare la tastiera, che raccontano di depuratori, raccolta rifiuti, decoro urbano, discariche, bonifiche, impianti di ogni genere. Non per questo però non venivano consultati quotidianamente dagli operosi dipendenti del nostro settore ambiente, il primo ad essere unificato occupando un’ala di Palazzo Garopoli. – E fu silenzio per giorni e per settimane, ma per me che ho l’onere di tutelare documenti e servizi, oltre che di mantenere il patto con i cittadini stretto in campagna elettorale, secondo il quale non avrei svuotato le sedi nei centri storici, tale situazione non poteva durare oltre. Soprattutto per me non ci sono fascicoli e servizi di serie A, per i quali dovrei preoccuparmi, e fascicoli e servizi di serie B. Con questo spirito e per questa missione si è proceduto alla necessaria unificazione degli uffici del settore ambiente e del (neo) settore avvocatura civica, i quali combattendo quotidianamente con il deficit di organico, godono però degli effetti del lavoro in un’unica sede, in termini di coordinamento, di armonizzazione delle procedure, di valorizzazione ed integrazione delle risorse umane che vi lavorano. Si tratta di passaggi, indispensabili a stimolare tra gli stessi uffici una maggiore e reciproca conoscenza dell’unico territorio e che, come abbiamo già detto, avrebbe dovuto compiere l’evanescente amministrazione commissariale, sulla quale oramai è inutile infierire. – Un passo inderogabile che si compirà anche per l’area tecnica e per l’area finanziaria anch’esse in direzioni opposte, comparti cruciali per qualsiasi comune, ancor di più in una fase delicata ed importante come questa, ancor di più alla luce del deficit di personale che abbiamo ereditato dai due comuni estinti, ancor di più col deficit numerico di gruppo dirigenziale, checché ne dicano coloro che probabilmente vorrebbero vederci amministrare una città di 80 mila abitanti con la struttura amministrativa di un condominio a due scale. Si sposteranno altri fascicoli, necessariamente, e per ogni cosa accade e che non accade ci sono responsabilità. Per qualcuno saranno fascicoli di serie A, di serie B, di Lega Pro, in base forse alla loro provenienza; per me semplicemente fascicoli di settori unificati di un grande comune, settori i quali avranno certamente strumenti in più per dare risposte all’intera comunità. – In matematica l’ennesimo è un numero qualsiasi e sono certo che a questa definizione si facesse riferimento, dal momento che l’ennesimo ufficio spostato (così come è stato scritto) è il secondo su quattro totali, se per ufficio intendiamo settori ed aree funzionali. Un equilibrio che viene fuori non di certo dalla volontà dell’amministrazione di utilizzare il misurino bensì naturalmente dall’esigenza improrogabile di rendere più efficiente una macchina comunale che certamente necessita di nuova linfa, ma che comunque ritengo colma di potenzialità. – Se così non fosse, sono certo che se avessero disposto (o anche richiesto) di informazioni corrette, gli autorevoli osservatori intervenuti avrebbero esternato diverse valutazioni evitando manifestazioni involontarie, ma piuttosto onerose, di parzialità che non si addicono ad alti ruoli istituzionali.
Il sindaco Flavio Stasi |