Nel mentre la Regione Calabria esprime la volontà politica di riavvicinare al sistema pubblico l’intero ciclo del trattamento dei rifiuti, si assiste al pericoloso balletto delle irresponsabilità, che sta pesantemente scaricando i suoi insopportabili costi sulle Comunità calabresi. Il mancato conferimento in discarica, essendo questo l’ultimo anello della lunga catena dei trattamenti dei rifiuti, sta bloccando l’intera filiera, con il risultato che i rifiuti cominciano ad accumularsi nelle strade cittadine. Per il territorio jonico, ma anche per tanti altri Comuni della Provincia, alle difficoltà di abbancamento dei residui di lavorazione, si unisce anche la grave situazione che si è determinata all’impianto di trattamento di Bucita, sito nel Comune di Corigliano-Rossano, dove la società appaltatrice della gestione dell’impianto, ha comunicato di non essere più nelle condizioni di andare avanti, stante i mancati pagamenti da parte dei Comuni conferenti. Tutto ciò sta innescando una vera e propria bomba a orologeria! Da mesi, la Funzione Pubblica CGIL sta denunciando la precarietà del sistema. Oggi però, la società EKRO’, che gestisce l’impianto di trattamento di Bucita, comunica la sua indisponibilità a proseguire nelle attività lavorative, poiché l’accavallamento delle competenze tra Regione e ATO non consente alla società stessa di garantire efficienza al sistema di cui essa stessa è parte, in forza della gestione appaltata nel 2017. Ma, comunica la stessa Azienda, l’efficacia del sistema è compromessa anche dal mancato pagamento, che si protrae da oltre sei mesi, degli importi dovuti per il servizio reso. In altre parole, da sei mesi i Comuni utilizzano l’impianto di Bucita, senza pagare quanto dovuto. Di conseguenza, se i Comuni non pagano, l’Azienda appaltatrice valuterà la possibilità di sospendere il servizio e di collocare tutti i propri Dipendenti in cassa integrazione. Una situazione che bisogna scongiurare ad ogni costo, poiché, in piena emergenza epidemica e con le temperature ormai estive, si rischia di aumentare i problemi di carattere sanitario. La FP CGIL è anche chiamata a difendere i posti di lavoro dei Dipendenti dell’impianto di gestione di Bucita, che rischiano di trovarsi da un giorno all’altro senza lavoro, solo perché non si riescono a trovare soluzioni idonee e di lungo respiro, indirizzate alla gestione virtuosa del ciclo dei rifiuti. Soluzioni che, ci auguriamo, siano individuate nel più breve tempo possibile, chiedendo alla Regione Calabria di dare priorità assoluta alla questione rifiuti, e cominciando a convocare l’incontro richiesto dalla CGIL Regionale e non ancora accordato. Così come è pure necessario che l’ATO svolga fino in fondo il proprio ruolo, assumendosi le responsabilità che gli derivano dalla legge delega regionale.
Vincenzo Casciaro, segretario generale Funzione Pubblica CGIL Pollino Sibaritide Tirreno
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