Maggio, 9 maggio 2020 per l’esattezza. È sabato. Sono passati 2 mesi dall’uragano Covid-19 che si è abbattuto anche sulla nostra Città. Dalla sera alla mattina scuole chiuse e con esse bar, ristoranti, negozi. Un lock-down che ha paralizzato e messo in ginocchio intere famiglie ed imprese. Ma al calar del sole, alle prime luci dell’alba o addirittura nel cuore della notte, vengono diramate le ordinanze comunali. Pubblicate a mezzo social come un teenager aggiorna i suoi stati per mettersi in mostra, per fare colpo sulla ragazzina che gli piace tanto. Solo che qui gli attori non sono ragazzini adolescenziali, qui le parti sono rappresentate per un verso da coloro i quali devono dare il buon esempio come “diligenti buon padri di famiglia” e invece, postano fotografie in cui non si rispetta la distanza minima di sicurezza, dei veri e propri assembramenti, per giunta mal utilizzando i dispositivi di protezione imposti per legge; beffando coloro i quali, che rappresentano la controparte, i cittadini, e che hanno rispettato in toto lo stato imposto. E quando finalmente arriva il weekend, in una assolata e calda mattina, sui social viene aggiornato prontamente “lo stato“, richiamando l’ordinanza comunale n. 50 del 14 marzo 2020 in cui si legge che “è fatto divieto del traffico veicolare sul lungomare di Corigliano-Rossano sabato e domenica.” Un fulmine a ciel sereno per le famiglie, è proprio il caso di dire! Già per le famiglie e in particolar modo per i bambini che continueranno a stare chiusi o meglio reclusi, in quattro mura domestiche davanti a un videogame, con i loro perché, con le loro paure, con il loro nemico immaginario che ha rubato prepotentemente il posto all’amico. E quando a noi adulti ci chiederanno se domenica possono andare sul lungomare in bicicletta risponderemo con un NO; quando vorranno tirare sassi in mare, la nostra risposta sarà NO; quando vorranno correre a piedi nudi sulla battigia ci sarà ancora un altro NO! Chi ha figli capirà. Un’altra domenica sul divano “prigionieri” di uno schermo e di un joystick. Tarpare le ali a delle piccole farfalle che chiedono solo, con tutte le dovute precauzioni e disposizioni, di non continuare a stare chiusi nel bozzolo perché sta iniziando a diventare soffocante. Lasciate fare ai bambini i bambini, agli adulti gli adulti e non i teenagers. Adesso c’è bisogno di correre…di gioire all’aria aperta… di spiegare le ali e volare! Non domani. Adesso.
Alessia Graziani - Civico e Popolare Mamma di Niccolò (7) e Mya (4).
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