Il grido di dolore e di indignazione che Mons.Giuseppe Satriano ha lanciato nei giorni scorsi non può cadere nel vuoto! Ci stanno bruciando vivi”. “Vergogna! Sento il bisogno – ha affermato il nostro Arcivescovo della diocesi Rossano-Cariati - di gridare per squarciare una coltre di silenzio, in cui fermenta la vigliaccheria di coloro che pugnalano alle spalle la vita dei singoli e di una collettività”. Denuncia il susseguirsi di episodi di violenza e di atti intimidatori che ormai da tempo attraversano il nostro territorio in cui ricade la diocesi rossanese. Condividiamo la denuncia di Mons. Giuseppe Satriano di atti criminosi perpetrati anche in questo periodo segnato da tanta sofferenza morale e materiale, nemmeno le migliaia di vittime del coronavirus ha fermato la mano criminosa, circostanza impietosa che toglie anche quella residuale speranza di una auspicata resipiscenza, di una riconversione su una dimensione umana. Paradossalmente, mentre tutto è fermo, la nostra vita ed il nostro tempo sono sospesi, nemmeno il lockdown e né l’incertezza del futuro, sono serviti a far desistere da azioni criminali. Questo è preoccupante! Perché ci consegna una lettura di una società ove si annidano incrostazioni mentali di disumanità, incapaci a vedere la grande sofferenza di un’ intero Paese per l’emergenza da coronavirus, insensibili ed impermeabili al gravissimo momento che stiamo vivendo! Condividiamo altresì che gli episodi criminosi non sono più isolati, configurante ormai un vero e proprio fenomeno, che si dispiegano in un territorio che fa fatica a sopravvivere. Un fenomeno che sembra assuefatto nell’opinione pubblica, col quale ormai bisognerebbe convivere, lasciandogli sempre più ampi spazi della società e sottrazione della nostra libertà e civiltà. Ma quello che abbiamo, purtroppo, registrato, ed oggi doverosamente dobbiamo denunciare con più forza, è l’assoluta assenza delle Istituzioni nel non aver raccolto il grido di dolore di Mons. Giuseppe Satriano, pare archiviato subitaneamente! Un silenzio assordate, non giustificato nemmeno dall’essere presi,in questo periodo, dalla situazione emergenziale sanitaria, perché legalità e convivenza civile, sono alla base di ogni altra ragione dell’esistenza e costituiscono le fondamenta della società democratica! Non possiamo lasciar cadere nel silenzio l’appello accorato di Mons. Giuseppe Satriano, che ancora una volta si dimostra attento alle problematiche sociali che affliggono il nostro territorio, punto di riferimento che scuote le coscienze, ma anche le Istituzioni devono fare la loro parte. Chiediamo, anche per sanare questo vuoto e per non restare assuefatti a tali atti criminosi, che il Sindaco e il Presidente del Consiglio Comunale di Corigliano-Rossano, si attivino per l’immediata convocazione di un consiglio comunale, dedicato al fenomeno della criminalità nel nostro territorio, predisponendo ed approvando in quella seduta, protocollo di linee guida per contrastare la degenerazione imperante, avviando anche un’ampia campagna pubblica di sensibilizzazione contro il rischio di assuefazione, stigmatizzandosi rigorosamente tutti gli atti criminosi, a tutela del senso civico, civile e democratico dei cittadini della terza città della Calabria.
Partito Democratico Corigliano-Rossano - Capogruppo Consiliare PD
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