C’è il Covid 19 che ha cambiato le nostre vite, che ci obbliga a mettere in atto tutte le precauzioni possibili, per evitare il contagio e vivere una “certa” normalità. E poi c’è una Corigliano Rossano, Area Urbana Corigliano, scialba, trascurata, sporca e per certi versi anche dimenticata, una città con zone d’ombra che feriscono, soprattutto, chi quotidianamente le vive e si sente “figlio di un Dio minore”. Stamattina, ho raccolto il disagio di un gruppo di cittadini che risiedono su Via Leopardi e Via Fontanelle. Il grido di allarme che raccolgo da parte degli abitanti della zona è un grido di rabbia, di dolore e sconforto. Una situazione che si presenta puntualmente e che puntualmente deve essere segnalata alle Autorità e agli organi di competenza, perché non è possibile, ogni anno, che siano i cittadini stessi a procedere ad una raccolta di firma per sollecitare interventi. E’ inaccettabile convivere con erbacce, spazzatura e topi in uno dei quartieri più popolati di Corigliano, tra l’altro davanti ad una Chiesa e a 2 plessi scolastici. Nella mia mezz’ora, trascorsa, nella villetta, ho fatto il conto di 3 topi, girovagare indisturbati, per non parlare di chi usa questi spazi per portare il proprio animale domestico a fare bisogni, senza gli appositi mezzi per pulire. La non curanza da parte dell’amministrazione e l’inciviltà dei cittadini, un mix tremendo che diventa una pessima cartolina per questa Città, già piena di problemi. Non c’è solo il Covid, c’è anche il grido di protesta di questi cittadini, che pagano le tasse, e di chi, quotidianamente, “orbita” in quella zona per motivi di lavoro, ecc. Il topo, la sporcizia e le erbacce. No, non è un racconto di avventure per ragazzi e nemmeno un richiamo alla “Fiera dell’est” di Branduardi, ma la fotografia reale di questa giornata coriglianese.
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