Buona sera, informo tutti gli amici e tutti i coriglianesi del lavoro di archiviazione che sto portando avanti da poco più di due anni. Due anni fa un amico, conoscendo la mia passione per le carte di archivio, mi informò che nel cantiere di palazzo Bianchi, tra sporcizia varia e calcinacci, giacevano migliaia di documenti. Considerato che era roba destinata alla discarica, chiesi se potevo salvare quante più carte mi fosse possibile, e così fu. Passai quasi un anno nella disinfestazione di tutti i documenti recuperati, pagina per pagina, dietro suggerimento di un mio carissimo amico che mi ha guidato e ancora oggi mi segue e aiuta. Avrei tanto da raccontare ma sarò breve e vi informo sulla situazione odierna. Ho diviso i documenti della famiglia Bianchi da quelli della famiglia Carusi. Per ognuno dei due gruppi ho enucleato le carte per argomenti (corrispondenza, carte di famiglia carte giudiziarie e altro). Poi sono passato all’inventariazione, prima con schede manoscritte e poi raccogliendo il tutto su un file word: l’intenzione è quella di pubblicare un inventario del fondo che aiuti gli studiosi nella ricerca dei documenti di loro interesse. Ad oggi, per esempio, ho inventariato 20 raccoglitori (detti in gergo archivistico “buste”): ogni busta contiene diverse decine di fascicoli. L’archivio Carusi si compone di 15 buste, l’archivio Bianchi si compone di 29 buste. Quando avrò finito avrò anche il numero esatto dei documenti salvati.
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