Caro Mario, questa non vuole essere assolutamente una pomposa apologia alla Tua persona, né una futile commemorazione (sarebbe troppo riduttivo), ma un doveroso omaggio, che prende origine da tanti ricordi, che racchiudono, tracciano e segnano la Tua personalità, la Tua moralità, la Tua sensibilità; caratteristiche che hanno fortemente segnato il Tuo percorso terreno e hanno fatto e fanno di Te, nel nostro ricordo, una persona di alto spessore e di alto profilo. Per tutti eri un vero signore. Parlare di Te, di quella che è stata la Tua vita e la Tua presenza tra noi colleghi della Chirurgia Generale del nostro Nosocomio, è difficile ed impegnativo. Sei stato per 16 anni il nostro Primario ed è stato per noi un privilegio e un onore. Sin dall’inizio hai voluto essere però non solo un superiore nella gerarchia delle mansioni, come il Tuo ruolo e la Tua carica imponevano, ma hai voluto e saputo instaurare con noi – pur nella diversità dei ruoli - un rapporto di uguaglianza, con un bel senso di amicizia, rispetto e cordialità. Ti piaceva infatti definirci “Miei Collaboratori”. Quante ore passate in reparto! Eri il primo ad entrare e l’ultimo ad uscire; sempre presente. In corsia il Tuo giro visita quotidiano tra i pazienti lo svolgevi con una predisposizione a discutere, a spiegare, a rassicurare, a dare un conforto e una speranza, specie nei riguardi dei più deboli e sfortunati. Ti volevano tutti un gran bene. E poi, quante ore e quanto instancabile lavoro in Sala Operatoria: il Tuo regno, la Tua droga, come amavi definirla. Quanti Interventi, condotti sempre con la massima attenzione, perizia, scrupolosità, saggezza. Quante volte, in quelli più difficoltosi e indaginosi, spesso anche drammatici, hai saputo uscirne con immensa bravura, facendo affidamento alla tua sicurezza, calma e pazienza. Sì, calma e pazienza erano in queste occasioni le tue qualità e caratteristiche migliori. Sempre disponibile e premuroso con tutti, pronto ad intervenire nelle consulenze e nelle difficoltà di altri Colleghi e Reparti. Quanto lavoro! Stupivi per la tua semplicità, umiltà, cordialità, disponibilità, ma nel contempo sempre deciso e dignitoso, irreprensibile e fermo nelle tue convinzioni di Medico e Uomo di scienza, pronto a farti e farci rispettare da tutti. Mai uno screzio, animosità, conflittualità tra noi; sempre tanto garbo e buon senso nel fare qualche osservazione ai medici e/o agli infermieri, pronto in ogni caso a dare consigli e suggerimenti. E quante belle serate passate insieme fuori dalle mura Ospedaliere, tante volte con tutto il Personale Infermieristico e Paramedico. Sempre disponibile alla convivialità, alla socializzazione, alle chiacchierate; scherzoso, brillante, ironico ed autoironico, ma sempre sobrio ed elegante; si parlava e discuteva di tutto, politica, economia, calcio, religione. Purtroppo una brutta e crudele malattia (a proposito, quanti ne hai operato per la stessa patologia?) e un crudele destino ti hanno fermato per sempre; Ti hanno strappato all’affetto e all’amore dei familiari, dei colleghi, degli amici, dei conoscenti. La Tua improvvisa scomparsa ci ha lasciati tutti sgomenti, tristi e angosciati, Potevi dare ancora tanto a tutti, come hai fatto per tanti anni e come continuavi a fare. Abbiamo perso una parte di noi stessi. Caro Mario, Ti ricorderemo sempre, Ti vorremo sempre bene, sarai un modello professionale per le future generazioni. Ti ricorderemo sempre, insieme a tutta la sanità calabrese, con profonda stima e immenso affetto. Marito e padre esemplare, sei stato una guida sicura e ferma. Tua moglie e i tuoi figli ti onoreranno e ringrazieranno sempre per tutto ciò che hai fatto e continuerai a fare per loro da lassù. Siamo certi che il Buon Dio Ti avrà già accolto tra la schiera dei Giusti. Ciao Mario. |