Turismo, non facciamoci illusioni e scordiamoci di poter replicare i numeri del 2019: 3 milioni di turisti distribuiti nella costa sibarita fino a Cariati quest’anno, ovviamente, non li vedremo. La partenza del settore è rimandata alla primavera del 2021. L’unico percorso che può essere intrapreso – ma qui deve subentrare l’impegno delle amministrazioni locali prima ancora di quelle sovracomunali – è costruire un adeguato storytelling sulle destinazioni vicine. Perché il turismo di prossimità è la chiave per non implodere. Ma bisogna attivarsi subito. È quanto dichiara Tonino Tedesco, operatore nel settore dei viaggi, condividendo le difficoltà di chi negli anni ha investito capitale e risorse, offrendo anche occupazione e che oggi si trova in seria difficoltà. Il mondo dei viaggi – sottolinea – ha iniziato ad avvertire l’onda della crisi già dalla metà di gennaio. L’anello rappresentato dalle agenzie, come i servizi al turismo, i transfert (con 12 mezzi per l’Andirivieni che sono attualmente fermi!), l’organizzazione di escursioni nel territorio e la ristorazione si è allentato già quattro mesi fa. Oggi il futuro delle agenzie è incerto perché il post-pandemia costringe a ripensare il viaggio. Il rischio è che le agenzie di viaggio così come le abbiamo conosciute di recente, si riducano a meri sportelli di consulenza. Con 45 km di spiaggia per il solo territorio di Corigliano-Rossano ed il numero più elevato di posti letto rispetto a tutta la Calabria della Sibaritide e dell’hinterland del basso jonio, quest’area può ambire ad essere meta dei turisti che, quest’anno, sceglieranno mete non più lontane di 500 km e da raggiungere in meno di 3-4 ore. Non è una previsione – aggiunge – ma una stima più che fondata. Bisogna organizzarsi, quindi, per attirare ed accogliere questo target che sostituirà quello del sistema a lungo e medio raggio e crocieristico. Il supporto – conclude Tedesco – deve arrivare però dai comuni, ad esempio organizzando le spiagge e promuovendo maggiori controlli. |