Stasera purtroppo interrompiamo la serie di giornate senza casi positivi. Un nostro concittadino è risultato positivo al tampone per il coronavirus. Si tratta comunque di una persona che era già in quarantena presso la propria abitazione in quanto era già risultato positivo un familiare stretto. Per cui da un lato stiamo tranquilli perché non ci sono problemi di diffusione del contagio, dall’altro però non dobbiamo abbassare la guardia, anche perché i nuovi casi sul territorio ionico sono 3. Sono giornate lunghe e particolari, in cui per fortuna l’attenzione si è spostata dalle chiusure alle aperture, cioè sui tempi e sulle modalità della ripartenza. Ne è nata una discussione accesa e diffusa sull’intero territorio nazionale, che non deve però farci dimenticare che stiamo uscendo da una pandemia mondiale, e che non possiamo permetterci errori. Ecco perché, come ho scritto stamane, anche alla luce del numero basso di contagi in Calabria, non ci sono preclusioni aprioristiche su un’eventuale ripartenza Anticipata nella nostra regione, né questo è il momento di buttarla in caciara politica. Serve però sinergia istituzionale, unità e serve coinvolgere coloro che, alla fine, poi devono gestire ed organizzare la prima linea su ogni territorio, ovvero i sindaci. Questa è la ragione della mia ordinanza notturna che ribadisce quali sono le attività consentite fino al 3 Maggio. Possiamo costruire un piano di ripartenza Anticipata, un “Piano Calabria“ che preveda anche i protocolli di sicurezza per ogni attività e più livelli di allerta in caso di nuovi contagi che rendano il piano flessibile. Questa, a mio avviso, è la “fase 2“, ovvero convivenza col virus ridando ossigeno all’economia. Su una sfida del genere i sindaci non si tirano indietro. Non bisogna trascurare un punto fondamentale ed il “trambusto nazionale“ di queste ore non deve distrarci: c’è bisogno urgente di risorse per abbattere tributi, affitti, utenze delle attività, altrimenti molte faranno comunque difficoltà a riaprire. Su tutto questo apriamo un tavolo regionale e sono certo che in pochi giorni saremo pronti. Domani, come Protezione Civile, daremo degli spazi al Dipartimento Prevenzione dell’Asp per effettuare il maggior numero di tamponi possibile. Nel frattempo continua il monitoraggio nelle case per anziani cittadine che, fortunatamente, per ora non hanno evidenziato criticità. Non dobbiamo spaventarci se stasera abbiamo un nuovo positivo. I prossimi mesi saranno così: dovremo conviverci, dovremo quindi tornare progressivamente nei luoghi di lavoro, negli esercizi commerciali, nei luoghi di culto o in quelli pubblici, ma nel rispetto delle misure di sicurezza: distanze, mascherine, guanti ecc. Paradossalmente questa fase, che ormai tutti auspichiamo perché ne abbiamo bisogno socialmente ed economicamente, richiede maggiore attenzione di quella drammatica che ci stiamo lasciando alle spalle, ma sono ottimista. Se la nostra comunità l’affronterà con la stessa responsabilità e coesione dimostrata finora, ripartiremo più forti di prima.
Il sindaco Flavio Stasi
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