«Quando sarà decretata l’assegnazione del Primo dirigente al commissariato di Polizia di Corigliano-Rossano, allora sarà una vittoria di tutti. Soprattutto di quanti, in questi anni, in questi mesi e soprattutto in questi ultimi giorni stanno lavorando affinché la terza città della Calabria e la Sibaritide abbiano riconosciuto un diritto, quello alla sicurezza, che fino ad ora nessun governo aveva mai osato affermare. Fino ad allora, fino a quando non sarà pubblicato il decreto e non avremo l’ufficialità, testa bassa e lavorare. Senza inutili fughe in avanti. Ci sarà tempo per personali rivendicazioni, fermo restando che anche questa dell’assegnazione di un Primo dirigente sarà soprattutto un risultato del popolo». È la riflessione a cuore aperto della portavoce del Movimento 5 stelle alla Camera dei Deputati, Elisa Scutellà, nonché componente della Commissione parlamentare Giustizia e presidente dell’intergruppo parlamentare sulla Geografia Giudiziaria. «La notizia del correttivo alla bozza di decreto sulla Riorganizzazione dei posti di funzione di Dirigente Superiore e di Primo Dirigente – dice Scutellà – circola da giorni. E nel documento ministeriale, che ha avuto l’approvazione delle sigle sindacali di polizia, viene previsto tra le altre cose il potenziamento d’organico per il commissariato di Corigliano-Rossano e l’assegnazione della figura del Primo dirigente. È una bozza – ricorda la parlamentare - che pur essendo del tutto definitiva e che rimarca chiaramente il lavoro del governo a sostegno dei territori e delle forze dell’ordine, è pur sempre suscettibile di modifiche. Non cambierà nulla – ribadisce - rispetto a quanto scritto, ne sono certa, ma per essere onesti anche intellettualmente e rifiutando l’atteggiamento di decenni di politica che ha sbandierato inesistenti vittorie di Pirro. Preferisco dare l’ufficialità dei risultati a cose fatte: su questa e su tutte le altre le questioni. Nel frattempo, però, si possono dire quali sono state le tappe che hanno portato a questo primo importante e determinante risultato. Una vicenda che nasce nella lontana estate del 2018, a poche settimane dall’insediamento del nuovo governo. Era l’8 agosto quando con un’interrogazione al Ministro dell’Interno chiedevo rinforzi del personale del Commissariato di Rossano in attesa di un nuovo assetto organizzativo di “prima fascia”. Una richiesta reiterata con maggiore motivazione il 13 gennaio del 2019 quando, intervenendo a fine seduta in aula per ricordare gli episodi criminali consumatisi in quei giorni nella Sibaritide, chiedevo al governo di intervenire per dare manforte alla difficile gestione di un territorio tanto ampio e soggetto ad un forte tasso di criminalità. Pochi giorni dopo da quell’intervento, era il 28 gennaio, dopo un mio personale invito, il sottosegretario all’Interno, Carlo Sibilia, veniva in visita a Corigliano Rossano per quello che fu di fatto un sopralluogo esecutivo sullo stato della sicurezza sul territorio. Fino ad arrivare alla fase di interlocuzione con i vertici della Polizia. Il 6 giugno del 2019 in un incontro con il capo della PS, Franco Gabrielli rimarcavo l’urgenza di potenziare il commissariato di Corigliano-Rossano così come erano le volontà espresse dal Governo, mentre il 16 settembre 2019, a seguito di un incontro con il Questore di Cosenza, Giovanna Petrocca, iniziò un primo potenziamento di personale del commissariato ionico». «Sono queste – aggiunge Scutellà- alcune delle tappe di un cammino complesso ed impervio che oggi porteranno ad un risultato storico per Corigliano-Rossano. Un percorso dove non siamo stati soli e che, in molti, chi un modo chi in un altro, hanno percorso. A partire dalle associazioni e i sindacati nazionali come il SiulP (che è stato subito reattivo nel chiedere la modifica della prima bozza del decreto), il SaP, la FSP Polizia di Stato (che ha livello nazionale ha rivendicato pari dignità nel potenziamento di tutti i presidi di polizia), ES, LiSiPo- PNFD, gli Autonomi di Polizia, l’UISP, il ConSaP, LeS, il Movimento dei Poliziotti democratici e riformisti che sono stati puntuali e pertinenti nelle rivendicazioni, per finire ai sindaci del territorio e al consigliere regionale Giuseppe Graziano, che ha incalzato il Ministro Lamorgese affinché si concretizzasse la fase di riorganizzazione delle dirigenze territoriali. Con molti di loro non condivido nessuna parte del mio percorso politico ma questa esperienza – conclude - ci dimostra che i risultati si ottengono quando si lavora sinergicamente e tutti insieme».
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