Caro Peppino come ha voluto giocare con te il destino. Tu che eri il cuore degli amici, l’amico di tutti, disponibile verso tutti, tu che avevi nel tuo dna l’afflato verso l’altro, oggi riceverei una semplice benedizione e poi da solo verso la casa eterna. Che beffa mio caro Peppe. Una beffa perché tu sei stata una di quelle persone che avrebbero meritato l’abbraccio di tutti. Così come i tuoi cari figli che avrebbero meritato il saluto di tutti. Lo so, pregherò e pregheremo tutti per te, questo è il minimo però oggi avrei preferito venire da te a renderti l’estremo saluto. Un saluto vero, amicale, un saluto frutto di tantissimi anni di amicizia e di stima reciproca vera. Te ne sei andato nel giorno in cui tutti, così come abbiamo potuto, festeggiavamo la pasquetta, un giorno per te molto caro perché in quel tuo rifugio in montagna gustavi e respiravi l’aria pura, in compagnia dei tuoi cari. Caro Peppino i ricordi adesso si addensano nella mia memoria, ricordi di una gioventù che gli anni hanno portato via da un pezzo. Il mio ricordo più bello, vero, limpido è quando tu con i “lupetti scalesi” sfidavate il “mondo”. Era il calcio che preferivo, era il calcio vero, senza fronzoli, era il calcio per chi come te amava l’arte pedatoria. Io bambino venivo a vederti e insieme a te gioivo per quello che facevi insieme ai tuoi compagni di squadra quali Salvatorino Oliverio, Fedele scarpino, Franco Caccavano e tutti coloro che come te non lesinavano energie per correre dietro il pallone, sudare e onorare la maglia che indossavate. Era un calcio per gente vera, per tifosi veri, per gente semplice, ma onesta, disposta a fare tanti sacrifici per indossare quella maglia. Vittorie o sconfitte per voi e per te, caro Peppino, avevano un valore, avevano un senso di appagamento o di delusione che da troppo tempo ormai sono svaniti nel calcio di oggi. Ma accanto ai ricordi legati alla tua grande passione per il calcio, come non ricordare la tua disponibilità verso gli altri. Quante volte tornando da Cosenza, dove tu lavoravi, ti incontravo con pacchi di carte in mano e con tanta gente che ti chiedeva, perché aveva bisogno di consigli, di avere risolti vari problemi con il fisco. Tu non sapevi dire di no a nessuno, eri sempre pronto e disponibile. Ma in questo ricordo lasciami spendere due parole per il tuo adorabile angelo Carmela volata in cielo oltre 20 anni fa. Una donna speciale, una signora di una bontà infinita, moglie esemplare, mamma fantastica. 22 anni fa con l’addio di Carmela, lo ricordo bene caro Peppino, avevi perso un pezzo di te, un pezzo importante di quella vita che avevate costruito insieme con tanti sacrifici e tanto amore. Ne sono più che certo che in tutti questi anni la mancanza di Carmela ha pesato in maniera forte sul tuo vivere quotidiano. E come non essere d’accordo con i tuoi fantastici figli, Francesca e Massimo, che in un post su facebook hanno scritto “Di nuovo insieme! Era il desiderio più grande di papà... Raggiungere la sua amata! Nel giorno dell’Angelo nostro Signore ha esaudito il suo desiderio.” Che peccato caro Peppino non poterti più vedere, incontrare, parlarti. Non avere più la possibilità di scambiare quattro chiacchiere, in maniera colta e garbata, su questa vita così difficile, farraginosa, mortificante, che ti porta via gli affetti, le amicizie e la voglia di stare insieme. Caro Peppino, credimi, sei andato via troppo presto, dovevi ancora far felici i tuoi figli ed i tuoi nipoti, e far felici anche noi che ti abbiamo voluto veramente bene. Invece no. Un destino beffardo e atroce, ti ha portato via troppo presto il giorno di pasquetta. Nel mio cuore ci sarà sempre un posto per te, perché sei stato un uomo, un amico, un marito e un padre vero. Gente come te è molto difficile da incontrare, io sono stato molto fortunato e per questo ringrazio sempre il Signore Gesù. Lassù adesso avrai riabbracciato la cara Carmela e tutti quelli ai quali tu hai voluto bene. Noi qui tra le lacrime non solo piangiamo la tua prematura scomparsa, ma con tanta rabbia e amarezza piangiamo perché non abbiamo potuto salutarti come tu meritavi in questo tuo ultimo viaggio terreno. Addio caro Peppino amico di tutti ed esempio di uomo leale, franco e sincero. Riposa in pace e che la terra ti sia lieve. |