Emergenza Covid19, autonomi, commercianti, partite iva, braccianti agricoli e tutta quella fetta di popolazione che rientra nel vacuum del bonus spesa è a rischio implosione: non hanno più soldi nemmeno per il minimo necessario. Che si fa? Sarebbe opportuno che il Comune, così come ha accolto la nostra proposta di rivedere i criteri di assegnazione dei ticket, si faccia carico di pensare anche alla sopravvivenza di questi cittadini. Sappiamo che le domande di accesso al sostegno economico comunale sono in numero inferiore rispetto al previsto. Questo è indicativo del fatto che probabilmente una grande fetta di popolazione che è rimasta fuori. Qualora fossero rimaste ancora delle risorse economiche, si faccia in modo di ampliare la platea degli aventi diritto.
È quanto chiedono i consiglieri comunali di opposizione Adele Olivo, Vincenzo Scarcello e Giuseppe Graziano (Il Coraggio di Cambiare l’Italia), Costantino Baffa (Lega Salvini), Gennaro scorza (Graziano Sindaco) ed il rappresentante del movimento civico Avanguardia Libera, Raffaele Vulcano.
«Sarà una Pasqua difficile per via dell’emergenza sanitaria in atto – dicono i Consiglieri comunale – ma sarà ancora più difficile per tantissimi cittadini che non potendo accedere alle misure di sostegno in questo momento non hanno nemmeno i soldi per comprare da mangiare. È triste, ma è una limpida verità che non si può non considerare. Ci riferiamo a quella vasta platea di percettori del bonus di 600 euro messo in campo dal governo attraverso l’Inps. Ecco, è questa la porzione di popolazione più colpita. E questo perché i soldi dello Stato ancora non sono arrivati e non si sa quando arriveranno, forse non prima di maggio. Intanto, però, sono stati esclusi dai criteri di assegnazione dei ticket per la spesa».
«Stiamo parlando – precisano i Consiglieri di Opposizione - perlopiù di artigiani, di commercianti che hanno dovuto chiudere le loro attività e da più di un mese non incassano più nulla, di lavoratori autonomi, partite iva e dei braccianti agricoli. Tutti fermi o senza alcuna provvigione. Non bisogna fare molti conti per capire che fetta di popolazione di Corigliano-Rossano copre questa gente. Sono tantissime le persone che stanno soffrendo e che con tanta dignità, non essendo abituati ad attraversare un periodo di carestia così imprevedibile ed inaspettata, stanno in silenzio, si disperano tra le mura domestiche. Eppure hanno bisogno perché non possono fare la spesa».
«Il governo – concludono - ha assegnato più di 700mila euro alla nostra città per far fronte alle esigenze contingenti di tutte le famiglie in stato di bisogno. Di questi soldi, considerati i numeri delle domande, crediamo possano essercene ancora per prevedere la riapertura dei termini di presentazione delle richieste dei bonus e consentire anche a questi cittadini di accedervi. Si faccia presto, prima che sia troppo tardi».
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