La prossima Pasqua, per l’emergenza in atto, sarà ricordata a lungo, non solo per il suo significato religioso, ma perché tutto si sta svolgendo in casa per via di una emergenza senza precedenti. E questi giorni di settimana Santa in casa stanno trascorrendo senza partecipare ai riti pasquali in Chiesa, ma seguendo i social per assistere, forse, al più importante evento della tradizione cristiana. E poi ci sarà il lunedì della pasquetta. Ma come si fa a pensare alla pasquetta stando in casa? E’ possibile rinnovare le nostre tradizioni culinarie senza godere del mare e delle nostre belle spiagge rivestite dei colori primaverili? Per quelli della zona marina è complicato da accettare, ma siccome dobbiamo ripartire continuando a convivere con il Coronavirus, sarà l’apoteosi, fra le mura domestiche, della tradizione gastronomica legata al mare all’insegna del “prodotto ittico locale” sbarcato localmente. E così le nostre tradizioni gastronomiche legate al mare saranno rinnovate stando in casa in un momento di grande difficoltà non solo sociale ma, soprattutto, economica che a seguito dell’emergenza Coronavirus ha messo in ginocchio anche l’intera economia ittica regionale. A dire il vero – dichiara Salvatore Martilotti, presidente del Comitato Pescatori - dopo le misure varate dal Governo per il contenimento del contagio da Covid19, il settore pesca è stato autorizzato a continuare a svolgere l’attività insieme ad altri settori dell’agroalimentare. E così l’attività è continuata a svolgersi regolarmente, ma problemi connessi alla commercializzazione hanno messo in ginocchio il settore. Poi dopo l’abrogazione della prima “Circolare urgente” della D.G. Pesca del MIPAAF e i chiarimenti della seconda “Circolare urgente” sulle modalità applicative del “fermo pesca straordinario”, sono emersi in maniera chiara l’insufficienza degli interventi a sostegno e la “complessità” delle procedure. A seguire poi la delusione non prevista del “Riparti Calabria” varato dalla Giunta regionale con nessun intervento a sostegno dei pescatori e del settore ittico. A questo punto – continua Salvatore Martilotti – tutte le speranze sono state riversate nei Comuni costieri per i possibili interventi a sostegno di loro competenza. Qui a Corigliano-Rossano eravamo sicuri che il Comune sarebbe intervenuto per individuare soluzioni, anche provvisorie, per sostenere la consistente comunità dei pescatori costieri artigianali di Schiavonea in questa grave crisi. Invece, dopo il silenzio, siamo stati sorpresi per l’indifferenza nei confronti dei piccoli pescatori abbandonati al loro destino. Come Comitato Pescatori Artigianali ci aspettavamo di essere coinvolti per cercare di dare delle soluzioni alla grave crisi di commercializzazione che si è innescata e trattandosi di prodotti alimentari destinati al consumo eravamo certi che si potevano e ancora si possono individuare delle soluzioni a portata di mano. Considerato che la crisi, a sentire gli esperti, durerà ancora a lungo è nell’interesse, non solo dei piccoli pescatori, ma dell’intera nostra comunità individuare delle soluzioni per sostenere un segmento importante del settore pesca con le Istituzioni a fianco di questi lavoratori rappresentativi di un’area urbana molto rilevante di Corigliano-Rossano. Conoscere le dinamiche all’interno di un settore complesso come quello della pesca e, soprattutto, quello della pesca artigianale di Schiavonea può aiutare a fare le scelte necessarie per arginare la crisi in atto. E per questo ci rivolgiamo al Sindaco per chiedere interventi a sostegno della piccola pesca. Noi del “Comitato Pescatori Artigianali” per arginare una crisi, che a parere degli esperti sarà lunga, avanziamo proposte concrete per promuovere il consumo del “prodotto ittico sbarcato localmente” attraverso la realizzazione di una struttura provvisoria da utilizzare come “mercatino ittico al consumo” con la gestione affidata ai piccoli pescatori con il marchio di qualità del “Pesce trasparente di Schiavonea”? Realizzare in tempi rapidi una struttura provvisoria sarebbe una cosa utile per la pesca costiera artigianale di Schiavonea e sicuramente può contribuire ad evitare che la crisi affondi un antico mestiere che rappresenta l’identità di una delle marinerie storiche della Calabria. Signor Sindaco – conclude Salvatore Martilotti - i pescatori artigianali possono vendere il pesce al consumo ma hanno bisogno di una struttura per poterlo fare e per questo chiediamo di essere ascoltati per cercare di risolvere un problema importante per l’economia di tante famiglie di pescatori del Borgo marinaro, magari seguendo le indicazioni previste dallo strumento urbanistico per la gestione del demanio marittimo dell’ex-Comune di Corigliano Calabro ancora vigente.
Salvatore Martilotti “Comitato Pescatori Calabria”
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