Ma qual è la situazione nello Jonio Cosentino. Ieri sera sul proprio profilo face book il dott. Martino Rizzo, Responsabile Igiene e Prevenzione dell’Asp di Cosenza ha fatto il punto della situazione.“Stasera la situazione è tranquilla. Non ci sono nuovi casi, gli allarmi recenti per pazienti che hanno dovuto ricorrere al PS del Presidio Ospedaliero di Corigliano-Rossano, si sono dimostrati infondati; qualche nuovo allarme, oggi, con trasferimento a Cosenza, ma niente di eclatante sullo Ionio. Tutto troppo tranquillo. L’epidemia è finita, abbiamo superato l’emergenza sanitaria da covid-19? Oggi riflettevo con un esperto sull’andamento epidemico, sul famoso picco. I conti non tornano, soprattutto per Corigliano-Rossano. Troppi pochi casi per una popolazione di 80.000 abitanti. Ma voglio credere che siamo stati tutti bravi e diligenti, ed agendo bene, abbiamo limitato i danni. Lo spero. Però ci dobbiamo ricordare che, fino a quando non avremo un vaccino o una cura, il coronavirus sarà un’ombra scura sulla nostra vita. Quindi non cantiamo vittoria troppo presto! Qualche dato: pur non essendo aumentato il numero di casi, e quindi le persone soggette a sorveglianza sanitaria perché contatti dei contagiati, oggi è aumentato il numero delle quarantene. Solo a Corigliano-Rossano sono 206, 429 nella sibaritide. A che cosa é dovuto l’aumento? Ai rientri da città del nord e al consistente numero di inadempienti all’Ordinanza che vieta di uscire di casa senza motivo. Ometto ogni commento su questi ultimi. Ricordando un post di qualche giorno fa, vi dicevo che la maggior parte dei casi avuti in questo territorio sono stati determinati da rientri. Spero perciò che la quantena obbligatoria, cui sono soggetti quelli che sono rientrati dal nord, sia reale e non fittizia. Si può fare, anche nella stessa casa, restando in stanze diverse, mangiando a orari diversi, disinfettando frequentemente con prodotti a base di alcool o cloro, restando a distanza dai nostri affetti, segnalando la comparsa di sintomi al nostro medico. Eviteremo così di trasformare i nostri congiunti, non soggetti a isolamento, in vittime del nostro egoismo o inconsapevoli untori della nostra gente. Vicini, ma lontani, per il bene di tutti.“ |