«Nei giorni scorsi abbiamo inteso esprimere tutto il nostro dissenso rispetto alla decisione assunta dal Commissario straordinario provinciale dell’Asp di Cosenza, dottor Zuccatelli, il quale ha inteso assegnare al reparto di Anestesia-Rianimazione dell’Ospedale “Guido Compagna” di Corigliano la presenza di un solo anestesista di servizio, a cui si aggiunge un anestesista reperibile. Una decisione ingiusta poiché assunta senza tenere nella debita considerazione le reali necessità del suddetto reparto, organo estremamente importante per la funzione complementare e sussidiaria che svolge verso le altre unità specialistiche, del personale che continua a lavorare tra innumerevoli difficoltà e delle esigenze dei cittadini-pazienti. Oggi, nel ritornare nuovamente sulla tuttora irrisolta questione, vogliamo porre l’attenzione anche sul presente e sul futuro del reparto di Chirurgia del medesimo presidio Ospedaliero, a dir poco bistrattato e depotenziato». È un nuovo e accorato Sos, quello odierno a firma del Movimento del Territorio, formazione politica guidata dall’ex sindaco Pasqualina Straface, a seguito di un’accurata disamina della situazione vigente all’interno del locale presidio Ospedaliero. Non è certamente da oggi che il già primo cittadino di Corigliano s’interessa delle problematiche afferenti il comparto sanitario, ma oggi le questioni portate all’attenzione delle preposte istituzioni rappresentano delle vere e proprie priorità poiché si verificano in un periodo così complicato qual è quello che tutti stiamo vivendo. «È quanto mai opportuno che il reparto di Chiurgia dell’ospedale “Compagna”, e lo stesso discorso vale anche per il servizio di Urologia, torni a ricoprire quelle che sono le sue originarie funzioni di vitale importanza per la comunità coriglianese. Il suddetto reparto – dichiarano dal Movimento del Territorio – è stato difatti esautorato nell’ultimo periodo, a seguito di decisioni d’accentramento nell’ospedale “Giannettasio” di Rossano, svilendo la professionalità del personale medico e paramedico, al quale esprimiamo la nostra incondizionata stima e fiducia. Che senso ha, ci chiediamo, avere un reparto esautorato nei suoi compiti, dove gli interventi chirurgici sono sospesi? Nonostante l’emergenza coronavirus, purtroppo, tutte le altre patologie delle quali sono affetti numerosi nostri concittadini non si sospendono d’incanto, ma imperterrite proseguono e necessitano, pertanto, delle opportune cure mediche e della necessaria assistenza Ospedaliera. Inoltre, come già ribadito nei giorni scorsi, data la notevole richiesta d’intervento alla quale tutti i reparti devono rispondere, per di più in questo concitato e tormentato periodo, è quanto mai opportuno che venga assicurata la presenza attiva di più medici anestesisti (almeno due presenze fisse al mattino più una reperibile), in modo che gli stessi possano agire senza difficoltà e con assoluto tempismo qualora si presentino contemporaneamente una situazione operatoria ed una situazione di pronto intervento. La reperibilità, che prevede che il medico intervenga nel tempo di 30 minuti, non assicura, purtroppo, la rapidità d’azione in tutte quelle situazioni di necessità ed urgenza che stanno continuando a verificarsi nello Spoke cittadino e che i nostri medici, con estrema dedizione e spirito di sacrificio, stanno affrontando. Questi sono i problemi che vive quotidianamente la gente comune e che meritano, al di là dei colori politici d’appartenenza, di essere affrontati e definitivamente risolti nel migliore dei modi». |