Soffre il reparto di chirurgia del nosocomio Guido Compagna di Corigliano. Dopo la chiusura delle scorse settimane, decisa dal direttore sanitario allo scopo di reperire personale da inviare al Giannettasio di Rossano, per potenziare il personale in forze al nascente centro Covid. Centri che, come dichiarato dalla governatrice Santelli, saranno allocati solo presso gli ospedali hub, chiudendo, con tali affermazioni, qualsiasi possibilità di proseguire nell’allestimento presso il nosocomio bizantino. Eppure il personale non è stato riassegnato ai reparti dai quali era stato preso in “prestito”. Restano nella disponibilità del Giannettasio. Con la disposizione di sospensione delle attività chirurgiche, si è dovuto procedere all’ annullamento degli interventi programmati, relegando gli unici due medici rimasti, in una quiescenza obbligata, fatta eccezione per qualche piccola medicazione e similari. Una situazione che svilisce giornalmente i professionisti piuttosto che l’intero reparto, in passato punto di eccellenza. Ma non basta. In questi giorni, il reparto è continuamento depredato dalle altre unità operative, presenti nell’ospedale coriglianese, nel mentre subisce quello che pacificamente si può riassumere con il termine mobbing sanitario. L’unità operativa di chirurgia è ora diventata, all’interno del Compagna, un’unità fantasma, alla quale non viene più inviato materiale medico. Mancano le medicine, ma anche le garze, i cerotti, il disinfettante. Ogni richiesta di invio di materiale medicante non viene più, nemmeno, preso in considerazione. Non hanno più voce i medici, finiti nel limbo. Una mortificazione continua. Il Compagna ha sempre avuto problemi legati anche alla disponibilità di letti e di barelle. Nello stesso pronto soccorso, in astanteria non ve ne sono in numero sufficiente. In questi ultimi giorni si sta assistendo ad una spoliazione, letterale, del reparto di chirurgia, sul quale è calato una sorta di deroga, non scritta, per tutti gli altri. Zona da depredare di attrezzature varie. Chirurgia, come tutti gli altri reparti presenti al Compagna, fatta eccezione per Medicina, è stata spesso oggetto di sospensione. In ordine di tempo, l’ultima disposizione da parte del commissario dell’azienda sanitaria di Cosenza era arrivata ai primi di marzo. L’intercessione del sindaco aveva fatto fare dietrofront, durato solo pochi giorni. Poi tutto è ricominciato, nell’indifferenza generata dal marasma Corona Virus. A niente è valsa la diffida all’indirizzo di Zuccatelli del parlamentare pentastellato Francesco Sapia. Una mobilitazione in cui si erano lasciati prendere anche il Movimento del Territorio che aveva avviato una raccolta di firme per la sopravvivenza del reparto. Nel frattempo la situazione è solo peggiorata. Restano in piedi sempre i soliti quesiti, che però non trovano risposte. A partire dal ruolo che ha il Compagna per l’ospedale spoke previsto, insieme al Giannettasio, dalla rete ospedaliera regionale. |