COVID-19. “Chi è Costui?” per la moltitudine è una maledizione Divina tuttavia per noi calabresi, secondo il mio modestissimo parere, un dono della provvidenza Divina poiché ci ha permesso di scoperchiare un pentolone in cui bolliva una brodaglia fatta di ignoranza, malafede, arroganza ed incompetenza politica e gestionale che c’è stata è c’è nella gestione della sanità calabrese. Da Chiaravalloti a Loiero, da Scopelliti ad Oliverio ed ora alla Santelli con la collaborazione dei commissari governativi Scura e Cotticelli nonché del plurincaricato Pallaria. Il dirigente del dipartimento sanità della regione riferisce degli elogi fatti dal ministro della sanità ma questi non ha avuto la possibilità di verificare quando dai funzionari gli è stato verbalmente illustrato, la realtà si è drammaticamente palesata col manifestarsi del primo caso di covid-19. Disorganizzazione seguita da decisioni improvvisate senza conoscenza delle strutture e del territorio, ciò porta ad una pessima gestione di coloro che hanno la sfortuna di venire a contatto con questo virus e che necessitano di cure a cui gli stesi sanitari non sono in grado di dare cure e conforto poiché privi di mezzi necessari e sufficienti a tutelare i Pazienti e se stessi. La Calabria credo sia la regione d’Italia dove la spesa sanitaria irrazionalmente alta con la creazione di strutture sanitarie mai entrate in funzione e che sono state abbandonate all’incuria del tempo, altre destinate ad una riconversione mai avvenuta e tutto per soddisfare le voglie e la necessità di sindaci e politici a caccia di consensi utili solo a soddisfare il loro desiderio di apparire piuttosto che perseguire il bene pubblico. Ad oggi sono stati sprecati fiume di denaro pubblico nonostante i tagli che negli anni sono stati fatti per rientrare dal deficit sanitario che è sempre più aumentato accentuando anche i disservizi e i disagi ai Pazienti costretti a cercar soluzione ai loro mali in altre regioni. Nel nostro territorio, lo Jonio cosentino, abbiamo un stupefacente esempio di sperpero di denaro pubblico in contrada Insiti dove, ormai, da più di 12 anni si parla della costruzione del cosiddetto “Nuovo Ospedale” e dove fra espropri, progettazione, più volte avvii dei lavori e spese varie sono, credo, stati spesi oltre 10milioni di euro. Parole, promesse, parole, promesse, prime pietre, tante prime pietre una quantità tale che gli antichi romani vi costruirono la via Appia. Oggi l’ing. Pallaria, dopo la misera figura fatta a Reporter si è dimesso da responsabile della Protezione Civile mi auguro si sia dimesso anche dagli altri incarichi ricoperti fra i quali figura anche quello dell’edilizia sanitaria. In tutta questa poco edificante situazione della sanità calabrese quello che mi rattrista e mi mortifica è la tolleranza e la sottomissione della classe medica, che di certo non manca di competenza e professionalità, a dei politici mediocri e lontani dalle esigenze dei cittadini. Altro elemento sconcertante è la rassegnazione e la indifferenza dei calabresi verso questa classe politica che non cura minimamente gli interessi dei cittadini. Spero, e mi auguro che non sia solo una vana speranza, che dopo questo evento i calabresi, e non solo, si sveglino da questo stato comatoso e comincino a far sentire la loro voce scendendo nelle piazze per rivendicare con modi civili i diritti fino ad adesso negati.
Dott. Rocco Chiaro
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